La doppia morale del Pd: Pisapia cade su Affittopoli. Tra poco tutti i nomi
La domenica in piazza contro l'immoralità, il resto della settimana nella bella casa a canone privilegiato. La morale a doppio binario della sinistra milanese è riassunta dalla vicenda di Giuliano Pisapia, candidato sindaco per il Pd alle prossime elezioni comunali contro Letizia Moratti, e della compagna Cinzia Sasso, storica penna di Repubblica Milano e 'voce' della borghesia illuminata e progressista. Allo scandalo di Affittopoli, in un venerdì funesto per il Partito Democratico, si aggiunge la condanna a un anno e sette mesi per Flavio Delbono, ex sindaco di Bologna, incastrato dal cosiddetto 'Cinzia-Gate' per utilizzo illecito di denaro pubblico. NELL'ELENCO DI AFFITTOPOLI - Tornando allo scandalo delle case meneghine, si è scoperto che l'appartamento di Cinzia Sasso in corso di Porta Romana è uno di quelli inclusi nell'ultimo capitolo di Affittopoli, l'elenco reso pubblico dal Pio Albergo Trivulzio che raccoglie stabili concessi in locazione a prezzi stracciati. La cronista di Repubblica abita da un ventennio nell'appartamento di 120 metri quadrati al civico 116, all'interno della cerchia dei bastioni. Una zona prestigiosa, ma non per il Pio Albergo Trivulzio (e la fortunata Sasso), che affitta i locali a circa 1.000 euro al mese, spese comprese. Per fare un esempio, un 90 m² nella stessa area costa circa 1.500 euro, spese condominiali escluse. L'unico onere per la giornalista, al momento di stipulare il contratto, è stato l'accollamento delle spese di ristrutturazione dei locali, facilmente ammortizzate nell'arco di due decenni. "Ero appena arrivata a Milano da Venezia - ha detto al giornalista di Libero Edoardo Cavadini - e non avevo ancora conosciuto Giuliano, stavo con il mio ex marito. Con lui ho affittato la casa, ma sinceramente non ricordo come siamo entrati in contatto con il Pat, è passato troppo tempo". L'articolo di Massimo Costa su Affittopoli «Nessun favore, mi hanno dato un appartamento senza nemmeno il gabinetto e l’ho rimesso a posto». Luciano Buonocore, ex Msi e co-fondatore del PdL nella quale ha fatto confluire Destra Libertaria, abita in un alloggio del Pat di via Moscova 25 dal 1989. «Il sindaco era il socialista Tognoli, io mi ero separato e ho fatto domanda per un alloggio». Nessuna spintarella né privilegio: «Vivo al quarto piano, senza ascensore» spiega Buonocore, «e pago esattamente come gli altri. I contratti sono stati stipulati con i sindacati, e in più ho eseguito lavori per oltre 60 mila euro». Sessanta metri quadri, raddoppiati da qualche anno grazie al recupero dei sottotetti. L’affitto? Circa 500 euro al mese per 128 metri quadri. Nell’appartamento del Trivulzio, Buonocore ci vive con la seconda moglie e i due figli. Siamo in via Moscova, ma l’esponente PdL la definisce una casa popolare, uno dei primi edifici costruiti in città per i redditi bassi. «Il portone è sgangherato e fatiscente, potremmo essere in un qualsiasi stabile della periferia». Di politici, comunque, il Trivulzio è pieno. Il caso di Piero Testoni, nipote di Francesco Cossiga e parlamentare PdL eletto in Sardegna, è quasi rocambolesco: «Nel 1980 facevo il cronista per La Notte, e il mio collega Luigi Foti abitava in una casa del Trivulzio in via Santa Marta. Alla nascita di suo figlio decise di trasferirsi, e mi segnalò l’appartamento». Da qui la domanda all’ente pubblico e il contratto d’affitto. Oggi il canone è di 8.438 euro annui per 79 metri quadri. «Non c’è stato nessun favoritismo» dice Testoni. «Spendo il 30% in meno rispetto alla mia casa che affitto a Roma sul mercato privato, ma le spese sono alte e so che ora il Trivulzio ha intenzione di alzare tutti i canoni degli alloggi liberi». L’impressione di Testoni, che fa la spola tra la Capitale e l’appartamento del Trivulzio, è che la querelle su Affittopoli sia figlia del «clima da caccia alle streghe che pervade il Paese». Guido Manca, consigliere comunale PdL ed ex dirigente del Pat, abita in una casa dell’ente pubblico da 23 anni: «Non dobbiamo paragonare questi canoni al mercato privato» ribadisce l’esponente azzurro, «gli alloggi sono fatiscenti, resterebbero tutti vuoti se i prezzi fossero più alti». Per la sua abitazione di via Santa Marta, in pieno centro, Manca versa meno di 500 euro al mese per 58,70 metri quadri. «Ora con gli aumenti decisi con il sindacato, il canone d’affitto aumenterà del 50%». di Massimo Costa