Libia, Bahrain e Yemen in rivolta. Quattro morti
Violenti scontri e arresti si sono registrati stamattina a Bengasi e a Tripoli, in Libia: negli incidenti sono rimaste uccise due persone, mentre si sono registrati decine di feriti. Ma la Libia non è stato l'unico paese a subire violenti scontri tra status quo e manifestanti: nuove rivolte hanno infatti preso piede anche nel Bahrain e nello Yemen. Nel paese della penisola araba, sono per giunta morti due manifestanti. LA PROTESTA LIBICA - Gli scontri sono avvenuti in seguito a una marcia di protesta di centinaia di persone contro il governo. Per disperdere la folla, gli agenti hanno usato i gas lacrimogeni e quindi hanno caricato il corteo. Testimoni hanno riferito che a Bengasi i manifestanti hanno cantato slogan premendo per le dimissioni del primo ministro Baghdadi al-Mahmoudi, ma non del leader Muammar Gheddafi. I manifestanti riuniti questa mattina in piazza al-Shajra e lungo via Omar Bin al-Ass hanno lanciato pietre e sassi contro alcuni esponenti locali dei cosiddetti Comitati rivoluzionari, che sostengono Gheddafi. Fonti locali confermano che la manifestazione era iniziata davanti alla sede della polizia per chiedere la liberazione di Fathi Tarbal, attivista per i diritti umani, che rappresenta le famiglie delle vittime del carcere di Abu Salim, noto per essere il luogo nel quale erano stati rinchiusi i detenuti islamici. Una volta ottenuta la sua scarcerazione, i manifestanti hanno deciso di proseguire la protesta spostandosi nella vicina piazza 'al-Shajra'. Ad ogni modo, il vero e proprio zenith della protesta libica è previsto per domani, giorno in cui è stata indetta la 'Giornata della collera'. MONDO ISLAMICO IN RIVOLTA - Dunque uno dei probabili focolai di rivolta araba si sta dunque trasformando nell'ennesima protesta di massa in nord Africa. Come in Egitto e Tunisia, gli organizzatori delle proteste stanno utilizzando social network come Facebook per portare avanti le rivolte e hanno spinto il Paese a manifestare anche domani. Nel frattempo proseguono le rivolte anche nel Bahrain. Nella notte tra ieri e oggi, migliaia di manifestanti hanno occupato la piazza centrale di Manama, capitale del paese, e hanno lanciato appelli per portare avanti il terzo giorno di proteste. I dimostranti chiedono riforme politiche su vasta scala, compresa la fine del controllo della monarchia nella nomina di membri di rilievo del governo. Questa mattina alcuni manifestanti hanno abbandonato piazza delle Perle per unirsi al funerale di un uomo ucciso ieri durante gli scontri con la polizia antisommossa. Le rivolte sono iniziate lunedì in un'ondata di manifestazioni che ha raggiunto il Golfo dopo la Tunisia e l'Egitto. LO YEMEN - Sempre oggi sono ricominciati a Sanaa gli scontri tra manifestanti anti-regime e sostenitori del presidente Ali Abdullah Saleh: il ritorno delle proteste hanno provocato finora due morti. La polizia non è riuscita a calmare le due fazioni che hanno iniziato anche stamane a colpirsi con lanci di pietre e bastoni. Quattro i feriti tra cui anche due giornalisti che, secondo testimoni, sarebbero stati picchiati in piazza. Ieri la polizia aveva disperso i manifestanti che si dirigevano verso il palazzo presidenziale. Le proteste, oggi al quinto giorno, sono state organizzate a sostegno di quelle in Egitto e in Tunisia e contro il presidente Saleh, al potere da 32 anni.