Marchionne: "Fiat, cuore in Italia e teste nel mondo"
"Il cuore della Fiat è in Italia, le sue teste saranno anche all'estero". Lo ha ribadito l'ad del Lingotto Sergio Marchionne nella sua prima audizione alla Camera, davanti alle Commissioni riunite di Attività produttive, Commercio, Turismo e trasporti, Poste e telecomunicazioni. "Molta politica, molta ideologia, ma poca aderenza ai fatti", così ha esordito il manager, arrivato in Aula in giacca e cravatta. "Il fatto di essere qui in Parlamento è la dimostrazione del rispetto per questo Paese e le istituzioni e la fiducia che abbiamo nel futuro dell'azienda e dell'Italia". Marchionen sgombra il campo dai dubbi che avvolgono il futuro degli stabilimenti italiani del Lingotto: "Abbiamo progetti ambiziosi che partono dall'Italia", preannuncia, prima di puntare il dito polemicamente contro i critici: "Nessuno può accusare la Fiat, guardandola negli occhi, di comportamenti scorretti, di vivere alle spalle dello Stato o di voler abbandonare il Paese". LA 500 ELETTRICA IN AMERICA - Il destino dell'industria automobilistica-simbolo dell'Italia porta comunque sempre di più all'estero: "Il cuore della Fiat è e resterà in Italia ma la nostra testa deve essere in più posti, sedi operative diverse ma complementari: a Torino, negli Stati Uniti, in Sud America e presto in Asia. Non c'è nulla di strano in questo". Qui entra in ballo il legame con Chrysler. "Entrambe avranno enormi benefici - sottolinea l'amministratore delegato - e non è solo vero che la Fiat ha salvato Chrysler, è vero anche il contrario". Marchionen ha poi svelato qualche progetto: "Entro il 2014 produrremo un milione di vetture nei tre settori principali, mentre il prossimo anno, sul mercato americano, metteremo una vettura completamente elettrica, una versione della 500".