Foibe, Napolitano: "Dovere coltivare la memoria"
Oggi è la Giornata del Ricordo delle vittime delle Foibe. La celebrazione principale si è tenuta al Quirinale. Davanti al presidente della Repubblica, i rappresentanti delle Istituzioni hanno commemorato l'eccidio che, durante e subito dopo la seconda guerra mondiale, centinaia di corpi furono ritrovati nelle cavità carsiche tra Istria, Venezia Giulia e Dalmazia. Persero la vita soprattutto cittadini esuli italiani, ma anche alcuni di etnia slovena e croata. Nel suo discorso al Colle, il Capo dello Stato, commosso, ha affermato: "L'essenziale è non restare ostaggi nè in Italia, nè in Slovenia, nè in Croazia, degli eventi laceranti del passato. L’essenziale è, secondo le parole dello stesso presidente Turk, non far nascere ancora 'conflitti dai ricordi'. In ciascun Paese - ha proseguito il Presidente della Repubblica - si ha il dovere di coltivare le proprie memorie, di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo". "COLLABORAZIONE TRA I PAESI DELL'ADRIATICO" - Nel suo discorso, poi, Napolitano ha proseguito: "Possiamo finalmente guardare avanti, costruire e far progredire una prospettiva di seconda collaborazione sulle diverse sponde dell’Adriatico. L'Adriatico, dopo aver sofferto a lungo lacerazioni e conflitti, viene oggi trasformato dalla prospettiva euroaltantica. Le nuove generazioni, slovene, croate, italiane si riconoscono in una comune appartenenza europea che arricchisce le rispettive identità nazionali". "LE MINORANZE SONO UNA RICCHEZZA" - Secondo il Presidente della Repubblica, "la presenza di minoranze nazionali nei nostri tre Paesi rievoca vincoli storici e culturali che si snodano attraverso secoli di civiltà e costituisce una ricchezza comune di cui far tesoro. Il quadro di fondo è dunque una nuova comunità di valori fra i tre Paesi. Siamo ormai, o stiamo per diventare, tutti cittadini europei. Possiamo perciò guardare al passato - ha auspicato Napolitano - come sono riusciti a fare tanti altri Stati dell’Unione e dell’Alleanza Atlantica dopo essersi combattuti aspramente e con devastazioni profonde e reciproche. Il sacrificio delle generazioni che ci precedono non è stato versato invano se oggi possiamo insieme costruire un avvenire migliore per i nostri popoli e per l’Europa". ALEMANNO REALIZZA LA "CASA DELLA MEMORIA" - Alla manifestazione hanno partecipato anche la vicepresidente del Senato Rosi Mauro, il vicepresidente della Camera Antonio Leone, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Quest'ultimo ha lamentato l'"oltraggio" dei troppi anni di silenzio sulla tragedia delle foibe, sottolineando come sia fondamentale ricordare le vittime di questo eccidio nel 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha inoltre confermato l'intenzione di "realizzare la casa della memoria nella zona dell'Eur, così si potrà dare un luogo della memoria a queste popolazioni. E' un atto di arricchimento per tutta la città di Roma e tutta la comunità nazionale", ha concluso il Primo Cittadino della Capitale. OLTRAGGIO A MARGHERA - Dopo i tanti momenti di ricordo e di commemorazione, però, non sono mancati atti oltraggiosi nei confronti di monumenti in ricordo delle vittime delle foibe. La targa commemorativa dell'eccidio, posta in piazzale Martiri delle foibe a Marghera, è scomparsa dalla scorsa notte: ora c'è solo la pietra su cui era poggiata la targa. Cittadini e istituzioni locali hanno posto, nonostante tutto, corone e fiori. Unanime la condanna del mondo politico.