Ford denuncia la Ferrari: "F-150 nostra". Nel mirino c'è la Chrysler

Giulio Bucchi

Cosa hanno in comune un rude pick up Ford e una Ferrari Formula 1 di ultima generazione? Il nome, F-150. E questo basta alla storica casa automobilistica di Detroit per presentare una denuncia contro il Cavallino, accusato di aver addirittura copiato la sigla. "Violazione di marchi depositati, falsa denominazione e pirateria via internet", queste le motivazioni presentate al tribunale di Detroit, che ora ha in mano una bella patata bollente. I motori c'entrano relativamente, perché qui la questione è sostanzialmente 'politica. La Ferrari, infatti, fa parte del gruppo Fiat. Gruppo Fiat che a sua volta controlla un altro colosso di Detroit, la Chrysler. Ergo, facile pensare come la denuncia della Ford sia più che altro un bastone tra le ruote rifilato al gruppo del suo diretto competitor. Anche perché la scelta del nome, da parte dell'azienda di Maranello, sarebbe legato semplicemente all'anniversario dell'Unità d'Italia. Un omaggio che non convince affatto i vertici dell'industria fondata nel 1903 da Henry Ford. "F-150 - spiegano da Detroit - è un marchio stabile e importante per Ford e il nome del suo modello di pick up più venduto nella serie di pick up serie F, il camion più venduto in America da 34 anni". Un marchio "duramente conquistato" e ora "seriamente minacciato" dalla Ferrari. La querelle va avanti, in silenzio, da qualche settimana. "Quando la Ferrari ha annunciato il nome della sua vettura da corsa, Ford ha chiesto di cambiarlo. Ferrari non ha risposto a questa richiesta in modo sufficientemente rapido, senza lasciare a Ford altra scelta che intraprendere un'azione legale per proteggere questo marchio importante".