Assedio della procura, depositata richiesta giudizio immediato
E' arrivato il momento della resa dei conti. Dopo il fuoco delle ultime settimane, il pool milanese passa all'attacco finale nei confronti del premier. La procura di Milano ha ufficialmente chiesto al Gip, Cristina Di Censo, il giudizio immediato per Silvio Berlusconi nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby. La Di Censo avrà cinque giorni di tempo per decidere se accogliere la richiesta. POSIZIONE STRALCIATA - Nel pomeriggio di martedì la posizione di Silvio Berlusconi era stata stralciata dalla procura di Milano "in vista delle ulteriori determinazioni relative all'esercizio dell'azione penale". In parole povere, significa che in attesa della richiesta di giudizio nei confronti del Cavaliere, la posizione del premier viene separata da quella degli altri indagati, tra i quali Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora. Questo passaggio tencnico - la creazione di un fascicolo autonomo che riguarda la posizione di Berlusconi - era stata la conferma definitiva al fatto che sarebbe arrivata la richiesta di rito immediato nei confronti del permier. Alla fine sembra ha prevalso la linea di tenere insieme le accuse a carico del premier, confidando nel fatto che il reato più grave, quello della concussione, "attragga" quello meno grave. CAV: "VOGLIONO SOVVERTIRE VOTO POPOLARE"- Il premier, Silvio Berlusconi, martedì ha ribadito a chi avuto modo di parlargli: "Mi difenderò in ogni luogo e con ogni mezzo, non è possibile permettere a dei pm di sovvertire il voto popolare, siamo alla resa dei conti, bisogna fermarli". Il Cavaliere si aspettava la decisione della procura di Milano di chiedere il rito immediato per entrambi i reati contestati e relativi allo "scandalo" di Arcore. Ma la notizia lo ha ugualmente irritato e indignato, riferisce chi lo ha incontrato. "E’ una violazione continua della legge e per farmi fuori sono disposti a tutto, ma non ci riusciranno", ha spiegato ai suoi interlocutori. "Io vado avanti", ha ribadito, "nell’interesse del Paese, pensiamo a lavorare e a portare a casa le riforme". "VIOLATA LA COSTITUZIONE" - "Me l'aspettavo sì, perché violano le norme della Costituzione", ha commentato Niccolò Ghedini, legale del premier, rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano se si aspettasse la richiesta dei pm della procura milanese. Piero Longo, un altro degli avvocati di Silvio Berlusconi, ha commentato la decisione con toni meno duri: "E' una delle opzioni che aveva" il pool meneghino, "libero di scegliere quello che vuole nell'ambito del procedimento". RIPARTE IL PROCESSO MILLS - Ma l'attacco dei pm nei confronti di Berlusconi prosegue anche su un altro fronte. Martedì è stato reso noto che ripartirà il caso Mills, calendarizzato per l'11 Marzo. Il dibattimento in cui è imputato il premier tornerà in aula dopo la sospensione avvenuta in attesa della decisione sul legittimo impedimento.