Rivolte in Egitto, la Nato: "c'è rischio immigrazione"

Privitera Andrea

I disordini in Egitto, come quelli in Tunisia e in altri paesi del Nordafrica e del Medio Oriente, potrebbero portare a un aumento dell’immigrazione clandestina verso l’Europa. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, in una conferenza stampa a Bruxelles. PERICOLO MEDITERRANEO -  I disordini, ha spiegato il segretario, non costituiscono una minaccia diretta per i 28 membri dell’Alleanza, ma potrebbero avere un impatto sul processo di pace in Medio Oriente e sulla stabilità della regione in generale.   "Le rivolte in nord Africa potrebbero avere, in una prospettiva di più lungo termine, un impatto negativo sulle economie che potrebbe aumentare l'immigrazione illegale in Europa - ha aggiunto Rasmussen - e quindi, indirettamente, l’evoluzione della situazione in Nord Africa e Medio Oriente potrebbe avere un impatto negativo sull'Europa". COPRIFUOCO RIDOTTO - Intanto dall'Egitto sembrano arrivare segnali di distensione: Il presidente  Hosni Mubarak ha ridotto il coprifuoco in vigore al Cairo e nelle principali città del paese. A partire da oggi il coprifuoco entra in vigore alle 20 e termina alle 6 del mattino. La polizia egiziana ha inoltre reso noto  di aver arrestato 157 detenuti evasi di prigione nei giorni scorsi. Nel frattempo, su Twitter si è diffusa la notizia della liberazione di Wael Ghonim, blogger egiziano e dirigente di Google, uno dei simboli delle proteste in piazza Tahrir. Di Ghonim si erano perse le tracce lo scorso 28 gennaio.