La Betancourt rivede i figli
E' davvero tutto finito e per Ingrid Betancourt comincia una nuova vita. Comincia dalla scaletta dell'Airbus A 319 messo a disposizone dall'Eliseo e che ha portato a Bogotà i figli della donna politica colombiana, tornata libera dopo due anni trascorsi nelle mani dei ribelli della Farc. "Il nirvana, il paradiso, deve essere molto simile a questo momento", ha detto la Betancourt dopo averli riabbracciati. "E' stato grazie a loro che ho mantenuto la volontà di uscire dalla selva", ha detto tra le lacrime. In completo nero e con un rosario come braccialetto al polso, la Betancourt ha accolto anche il marito, il diplomatico Fabrice Delloye, il ministro degli Esteri Bernard Kouchner e una commissione medica che dovrà accertare le sue condizioni di salute dopo la prigionia di 2401 giorni. "L'ultima volta che ho visto mio figlio - racconta la Betancourt ai giornalisti riferendosi al più piccolo, Lorenzo - era un bambino e lo potevo portare in giro. Gli ho detto che adesso dovranno sopportarmi, perchè ho intenzione di stare attaccata a loro come un chewing gum". Per domani è previsto l'arrivo della Betancourt a in Francia, alla base militare di Villacoublay, poco distante da Parigi. Ad accoglierla ci sarà anche il presidente francese Nicolas Sarkozy. Poi si trasferirà all'Eliseo per incontrare gli organizzatori della mobilitazione per la sua liberazione della scorsa primavera. La donna, rapita il 23 febbraio 2002 dalla guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), è stata liberata ieri dall'esercito colombiano grazie a un blitz denominato "Operazione Scacco" nella regione meridionale di Guaviare. Assieme a lei sono stati liberati altri quattordici ostaggi, tre americani e undici militari colombiani. Figlia di un ex ministro dell'Educazione e di una ex senatrice, Ingrid Betancourt ha trascorso gran parte del tempo all'estero, soprattutto in Francia, in qualità di diplomatica. Nel 2002 si candidò alle presidenziali colombiane e assieme ad un altro candidato decise di visitare la zona smilitarizzata dove erano stati portati i passeggeri di un aereo dirotatto dalle Farc. Si mosse senza la copertura governativa, dopo che il presidente Pastrana e altri ufficiali rifiutarono la sua richiesta, sostenendo che né il governo né l'esercito colombiano avrebbero potuto garantire la sua sicurezza durante le operazioni militari tese a riprendere il controllo della zona nei dintorni della città di Neiva. Giunta sul luogo il 23 febbraio del 2002, non si fermò ad un posto di blocco di alcuni militari che la invitavano a desistere dall'entrare nella zona pericolosa e in mano ai ribelli. Da quel momento finì sequestrata dalle Farc. Nei mesi e poi negli anni successivi si sono susseguite voci sulla sua sorte. Un susseguirsi di conferme e smentite. Il 17 maggio 2007 un poliziotto fuggito alla prigionia dichiarò che la diplomatica era ancora viva. Il 30 novembre dello stesso anno il governo della Colombia dichiarò di aver trovato un video nella quale veniva ripresa la donna. L’operazione militare che ha reso possibile la liberazione della Betancourt e degli altri osteggi è stata “un’ operazione senza precedenti, che passerà alla storia", come ha detto il ministro della Difesa colombiano, Juan Manuel Santos. Il generale Jaime Padilla de Leon, descrivendo in dettaglio l’ "Operazione Scacco" ha aggiunto che due guerriglieri delle Farc sono stati catturati durante il blitz. L'operazione, ha spiegato, era organizzata in tre fasi: la prima ha consistito nell'individuazione della zona dove gli ostaggi erano trattenuti dalle Farc, nella regione di Guaviare (sud del paese) un "lavoro di intelligence ed infiltrazione" della cupola del gruppo guerrigliero e la seconda nell'operazione di riscatto. La terza fase, ha aggiunto Padilla de Leon, consisteva nel piano alternativo preparato in caso l'operazione di riscatto fallisse, il che non è avvenuto. Secondo il ministro degli Interni colombiano, Fabio Valencia, pare che alla base di questo successo militare ci sia stata una trappola organizzata con l’inganno. Ai guerriglieri che detenevano gli ostaggi è stato comunicato un falso ordine interno delle Farc secondo il quale i sequestrati dovevano passare sotto il controllo del comandante del gruppo armato, Alfonso Cano. Così è stato possibile mandare un elicottero nella zona dove si trovavano gli ostaggi senza destare il sospetto dei guerriglieri, consentendone la loro liberazione. Le Figaro di oggi scrive che la Betancourt ha parlato la scorsa notte per telefono con il presidente francese Nicolas Sarkozy e con sua moglie Carla Bruni, che Ingrid ha ringraziato per la marcia di solidarietà organizzata a Parigi il 6 aprile scorso. "E' una grande gioia. Si è conclusa una lunga e dolorosa vicenda, per la cui soluzione l'Italia si è sempre concretamente battuta". E' quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a seguito della liberazione di Ingrid Betancourt. "L'auspicio”, aggiunge il premier, “è che questo gesto possa avviare un dialogo costruttivo e democratico tra le forze politiche in Colombia e che possa cessare ogni forma di violenza". Stesso messaggio di gioia per il lieto epilogo del caso Betancourt arriva anche da Presidente della Camera Gianfranco Fini: "La notizia di Ingrid Betancourt finalmente libera insieme ad altri ostaggi dei guerriglieri, dopo sei anni di prigionia, ci riempie di gioia immensa e profonda soddisfazione". "Siamo ammirati”, prosegue Fini, “dalla forza che la signora Betancourt ha dimostrato, così come dalla determinazione dei familiari impegnati in questo lungo periodo a tenere viva la speranza e a creare le condizioni per ottenere la sua liberazione. Per tutti noi, un esempio di passione civile e coraggio umano e politico. Proprio oggi la Camera dei deputati aveva approvato all'unanimità le mozioni per la liberazione di Ingrid Betancourt e la madre, signora Yolanda Pulecio, era attesa nei prossimi giorni in visita a Montecitorio". Anche il papa Benedetto XVI ha voluto commentare la notizia, augurandosi che la liberazione sia di buon auspicio per la pace nel Paese. "Enorme gioia" è anche quella espressa dal leader del Partito democratico Walter Veltroni. Stessa sensazione espressa dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno: "Esprimo grande felicità per la liberazione di Ingrid Betancourt: questa è una di quelle notizie, tanto attese, che rende diversa, unica e migliore una giornata".