Corona: "Non ho foto imbarazzanti di Berlusconi"

domenico d'alessandro

"Tra le foto che sono state rubate dal mio archivio non ce n'è una che ritragga il Premier in atteggiamenti osceni": è la promessa di Fabrizio Corona, intervistato da Claudio Brachino nel corso di Domenica Cinque. Il re dei paparazzi, che ha subìto il furto di decine di foto dall'archivio della sua agenzia, ha poi aggiunto: "Se la procura non avesse basato il suo attacco sullo sputtanamento mediatico, ma fosse riuscita a mettere un’infiltrata nelle cosiddette orge se è vero che esistono, come avrebbe fato la polizia di tutto il mondo, non era costretta come sta facendo oggi a comprare le foto anche dalla malavita napoletana". E la stessa malavita "non fa altro che cercare di contraffare le foto perchè non ha in mano niente". UN FURTO MIRATO - Corona, poi, ricostruisce il furto: "Ero via per lavoro, e sono tornato alle 6 del mattino. Il sabato mattina, è stato il mio autista ad avvertirmi del furto avvenuto nel mio ufficio. A pochi metri da quell’ufficio ho anche un piccolo pensatoio dove ho i conti della società, le mie cose personali, i miei libri e un archivio. Nessuno conosce la sede di questa agenzia dove non c’è nemmeno l’antifurto. Hanno rubato due computer su tre, hanno lasciato solo quello della contabile e rubato quello del mio assistente e del grafico. Hanno rubato cd fotografici, i server e il mio archivio segreto che avevo raccolto in tantissimo tempo; non hanno toccato né soldi né cambiali. Sono venuti per prendere quello che cercavano". Il fotografo aggiunge: "Il mio archivio segreto rubato era lì, nella sede, ed è sempre stato a disposizione della questura. Se ho ancora qualche foto compromettente non lo tengo certamente in quell’archivio, magari le tengo sparse e le metto sotto terra. Non le tengo a casa né in ufficio. Il floppy disc rubato raccoglieva 5 anni di foto, compromettenti, piccanti, non legate a personaggi di Vallettopoli. Ad ogni modo, il mondo del jet set non esiste più; il gossip oggi è cronaca e politica". "ESISTONO FOTO, MA SONO IRRILEVANTI" - "In Italia c’è impreparazione nei campi dell’editoria e della magistratura - prosegue Corona - Esistono foto delle feste di Arcore, con le ragazze e le cene, che ha anche la magistratura ma non esiste nessuna foto scandalosa del Premier in atti osceni. Ritengo che l’obiettivo di coloro che indagano è sputtanare le persone. Senza prove, ciò che affermano non vale niente. In questo Paese non si può più essere liberi. Senza che le indagini siano iniziate, rovinano la vita delle persone. In Italia non esiste la colpevolezza della magistratura ed è una cosa gravissima. Oggi è un gioco tra destra e sinistra, ho 3-4 procedimenti in corso, ma io non mi schiero. Se veramente fossero esistite, la questura avrebbe potuto mettere un’infiltrata e in realtà non hanno in mano niente". "ORA HO PAURA, MI PERSEGUITANO" - Corona poi si è sfogato: "Ora ho paura perchè basta che qualcuno pensa che io possa avere qualcosa che non ho, come nel caso di Vallettopoli, che io mi ritrovo perseguitato da servizi segreti, Sisde, da tutti. E’ da due anni che cerco di farmi una nuova vita. Ho sbagliato solo a dire quello che pensavo. Oggi vengo chiamato tutti i giorni da tutti i giornalisti d’Italia, e tutti sono convinti che io quelle foto le abbia. E questo per me è un grande problema". LE "CORONATE" - "Ho tanti problemi e sono mesi che tento di starne fuori - racconta ancora - ora mi chiamano i giornalisti a caccia di scoop. In particolare voglio rivolgermi a Dagospia che secondo me si deve vergognare per quello che ha scritto 'Fabrizio furbizio': in questo periodo in Italia bisogna stare molto attenti. Il giornalismo deve essere fatto con serietà anche se si tratta di un sito. Se avessi cercato pubblicità sarei andato a Sanremo a fare una 'coronata'".