Stati Generali anti-Cav: Ecco i fascisti di sinistra
A Milano vanno in scena gli Stati Generali contro Silvio Berlusconi. Sono circa 9mila i partecipanti all'evento organizzato dall'associazione Libertà&Giustizia al meneghino Palasharp: tutti insieme per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio. "DESPOTA E DITTATORE" - La folla adorante ha riservato scroscianti applausi al nuovo paladino Gad Lerner, che ha poi commentato: "L'eccesso di potere personale di Berlusconi è diventato un problema per tutto il Paese. Mi impressiona che all'interno del Pdl nessuno gli chieda di fare un passo indietro". Quindi il paragone con un "despota", perché solo loro "non prendono mai in considerazione di fare un passo indietro". Ma al festival dell'odio militante le parole di Lerner sono state prontamente surclassate da quelle di Sandra Bonsanti, la presidente di Libertà & Giustizia, che in apertura della manifestazione ha dichiarato: "Non c'è il fascismo, ma c'è un dittatore. Da bambina ebrea ho vissuto la solitudine e il terrore degli anni del regime. Adesso non c'è il fascismo, ma c'è un dittatore perché distrugge la dignità degli uomini e dei lavoratori". Dal palco sono arrivati anche apprezzamenti ai magistrati e alle forze dell’ordine. "Ci stringiamo attorno a loro", ha proseguito la Bonsanti, "e siamo a loro vicini per il lavoro che ogni giorno svolgono". Poi arriva Saviano, la Bonsanti si interrompe e annuncia trionfale: "E' arrivato". Scattano nuovi, incontenibili, applausi. La gente addirittura piange. "AFFONDO DELLA CAMUSSO" - Insomma, Berlusconi è un despota, un dittatore, distrugge giovani e lavoro e secondo Susanna Camusso è anche il principale responsabile della "stagnazione economica". Questo governo, ha spiegato la sergretaria della Cgil, "ha fatto finta che non ci fosse bisogno di fare politiche per la crescita. E ogni volta che bisognerebbe fare delle scelte ci si mette sempre a discutere degli affari privati di qualcuno". ZAGREBELSKY IL MORALIZZATORE - Poi arriva il momento del costituzionalista Gustavo Zagrebelsky. Il moralizzatore, ex presidente della Consulta, non si esime dal bacchettare il "dittatore". Zagrebelsky spiega: "Nel nostro Paese c'è anche un'altra Italia che ritiene molto pacatamente e civilmente di dover insistere su esigenze minime di moralità". Poi il presidente onorario di Giustiza e Libertà prosegue invitando tutti a rimanere con i piedi per terra. Il motivo? "Viviamo in un sistema di governo che si basa sull'illusione", questa l'evocativa spiegazione. SAVIANO: "PAESE DI CRIMINALI" - Poi finalmente arriva il turno della rockstar, Roberto Saviano. "Dobbiamo smetterla di sentirci una minoranza di persone perbene in un Paese di criminali", spiega con moderazione l'autore di Gomorra aggiungendo agli epiteti con cui è stato catalogato Berlusconi quello di "bandito". Poi Saviano si "candida" alle leadership politica dell'opposizione: "E' il momento di fare qualcos'altro e questo qualcos'altro non può prescindere dal cercare di raccontare all'altro, a chi diffida da te, a chi ti sente ipocrita, che ti confonde con i regimi totalitari". Il problema, continua, è che "in questi anni abbiamo lavorato nell'idea di andare contro qualcosa, non sull'ipotesi di realizzare qualcosa di diverso. Quel che ci manca è il grande sogno di un altro Paese: manca un progetto vero, nuovo. Rischiamo che i valori che ci fanno stare insieme siano sepolti dall'urgenza di identificare ciò che non siamo e ciò che non vogliamo. E' giunto il tempo di pensare a ciò che siamo, e a ciò che vogliamo". "DEMOCRAZIA IN OSTAGGIO" - Non poteva mancare poi la battuta dello scrittore sulla "grande battaglia mediatica e culturale" che percorre l'Italia in questi giorni: "Quella di mostrare un'unica dimensione", tuona Saviano. "Se passa quello che stanno facendo passare, il messaggio che si dà al Paese è semplice: siete uomini e donne a cui piace far l'amore, fare feste? Verrete giudicati, perquisiti. Non è vero, perché la privacy resta un pilastro del nostro Paese". La conclusione è la solita: "La democrazia vive in ostaggio", ovviamente di Silvio Berlusconi. Ma anche continua, "a causa del voto di scambio: la ferita di vedere persino fare le primarie e perderle", e qui il riferimento è tutto per lo scandalo di Napoli in salsa Pd. "E' stata l'ennesima dimostrazione che di questo meccanismo non se ne parla mai come fosse un problema del passato. Il voto di scambio compromette la democrazia". SCALFARO: "FOLLIE INCOSTITUZIONALI" - Alla kermesse anti-Cav interviene anche l'ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, che esordisce parlando di giustizia: "La magistratura chiede, fa delle imputazioni, colui verso il quale rivolge le accuse ha il dovere di andare a rispondere. Chi poi è in alto ha anche il dovere di dare un esempio, i principi di autronomia e indipendenza devono essere vissuti da ogni cittadino con il comportamento. Anzitutto è una questione di valori, di principi, di democrazia, di rispetto dell'attività della persona, in questo caso della veste del magistrato. Quando vengono meno questi principi", conclude Scalfaro, "si arriva a follie incostituzionali". IL BAMBINO SUL PALCO - Sul palco viene portato addirittura un ragazzino di 13 anni, che si attiene al copione e dichiara: "Sto cominciando a interessarmi della politica nel nostro Paese. E mi faccio un sacco di domande. Perché il presidente del Consiglio si fa i comodi suoi mentre l'Italia ha un sacco di problemi? Perché ci sono tanti giovani meritevoli senza un lavoro e il governo non fa nulla per aiutarli...?". Il refrain è il solito: Berlusconi è il demonio, e nella caccia all'uomo del Palasharp anche gli adolescenti lo hanno ben chiaro. CAV: "NON PRENDERLI SUL SERIO" - Una replica alla messinscena milanese da parte del memico supremo, Silvio Berlusconi, non si è fatta attendere: "Non bisogna prenderli sul serio", ha commentato seccamente intervenendo all'assemblea lombardo dell'Adc di Pionati. Il Cav ha proseguito: "Ormai gli italiani li hanno capiti. Noi adesso siamo nella possibilità di cambiare la situazione, le cose nella giustizia italiana. E gli italiani lo sanno". REPLICHE DEL PDL: "FASCISMO DI SINISTRA" - "La sequenza di interventi alla manifestazione di Milano mostra, sul palco, una galleria di personaggi che sembrano posseduti dall'odio, dal livore, da una pulsione ad abbattere il nemico, ad umiliare chi è diverso da loro. Stanno al Palasharp, ma viene il dubbio che possano sognare una nuova Piazzale Loreto". Così Daniele Capezzone, portavoce Pdl, commenta la manifestazione. "E' una tragedia politica e civile", continua, "il fatto che la sinistra italiana si faccia guidare da queste spinte. Ci sarà, nel Pd, qualcuno disposto a opporsi a una simile deriva?". Il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, inquadra con chiarezza la situazione: "A Milano c'è l'ultima esercitazione del fascismo di sinistra".