Dilma se ne frega: "Su Cesare Battisti decidono i giudici"
La liberazione di Cesare Battisti dipende dal Supremo tribunale federale del Brasile. Un nuovo schiaffo per l'Italia, questa volta del presidente verdeoro Dilma Rousseff in una lettera al capo di stato Giorgio Napolitano. La missiva è stata scritta il 24 gennaio, cioè tre giorni dopo la tuonata del Capo dello Stato nei confronti della diplomazia brasiliana, rea di non aver rispettato gli accordi sull'estradizione. IL SEGNALE - Dopo i ringraziamenti di cortesia e la delega alla Corte, arriva però un segnale di speranza dalla Rousseff, che specifica: "Al ritorno delle vacanze forensi, a febbraio, il Supremo Tribunale Federale del Brasile si esprimerà sulla decisione". Dilma prosegue scusandosi per la divergenza tra i due Paesi nata dal caso Battisti e per il fatto che l'episodio si sia "prestato a manifestazioni ingiuste nei confronti del Brasile, del mio governo e del presidente Lula. So che questi eventi non corrispondono alla percezione che Voi avete del tema". BEFFA CARIOCA - La lettera della Rousseff arriva dopo una serie di dure polemice tra Italia e Brasile sul delicato caso Battisti. L'ultimo episiodio di questa vera e propria telenovela è arrivato lo scorso 30 dicembre, ultimo giorno della presidenza di Ignacio Lula Da Silva. Con una decisione clamorosa e dal sapore della beffa, il governo di sinistra brasiliano ha negato l'estradizione di Battisti, giudicato colpevole di quattro omicidi durante gli anni di piombo.