Affittopoli, il Trivulzio "cripta" la lista. Il Comune svela le consulenze esterne
Prima il Comune, poi il Policlinico. La battaglia di Libero per portare alla luce l'Affittopoli milanese sta portando i suoi frutti. A "cedere" sulla trasparenza ha iniziato Palazzo Marino, dopo 18 giorni di campagna stampa. Sul sito web del Comune sono stati pubblicati indirizzi e intestatari degli affitti a prezzo stracciato in immobili di pregio (LEGGI LA LISTA COMPLETA). Quindi ha seguito l'esempio anche il Policlinico, con una lista-monstre online sul portale della Fondazione Ca' Granda. Sul sito del Comune, intanto, resiste ancora la lista anonima divulgata la scorsa settimana, con tutti gi affitti ma senza l’identikit dei titolari. Ieri l'istituto Trivulzio ha pubblicato una lista gravemente incompleta: mancano numero civicio, metratura, canone e soprattutto l'intestatario. La campagna di Libero contro gli sprechi di Palazzo Marino ha archiviato un altro successo: il Comune ha reso pubblico l'elenco di tutte le consulenze esterne disposte dalla giunta Moratti negli ultimi quattro anni. L'articolo di Massimo Costa Il Comune ha pubblicato - a singhiozzo - indirizzi, canoni d’affitto e date dei contratti. Il Policlinico, dopo aver messo sul web il censimento completo del proprio patrimonio immobiliare, sta aspettando che il Garante della privacy dia il via libera per aggiungerci anche l’identikit degli inquilini. L’«operazione trasparenza» del Trivulzio, invece, ieri si è fermata ancor prima di cominciare: sul sito web della storica Azienda di servizi alla persona, infatti, è comparso soltanto il nudo censimento delle unità immobiliari dell’ente. Una mappa dei 1.359 alloggi del Trivulzio senza affitti né tantomeno i nomi di chi vive negli appartamenti. La par condicio della segretezza vale per tutti: politici, personaggi pubblici e semplici sconosciuti. «Stiamo verificando le informazioni sui canoni versati dagli inquilini» scrive il Pat sul proprio sito internet. «Entro pochi giorni pubblicheremo tutti gli affitti». L’incrocio dei dati e l’aggiornamento dei canoni richiede ancora 48 ore. Per il momento, nebbia fitta: la trasparenza può attendere. Il Trivulzio comunica che possiede interi stabili di lusso in via Spiga 5 (dove c’è Gilli), in via Santa Marta, via Nerino e via Moscova. Quanto versino gli inquilini nelle casse del Pat, però, è ancora top secret. «Mi sembra un’operazione ridicola» tuona Barbara Ciabò, presidente finiana della commissione Casa del Comune. «Senza i nomi non possiamo sapere niente. Settimana prossima convocherà una commissione a porte chiuse sugli affitti del Demanio, poi chiamerò anche i vertici del Trivulzio». I beni più prestigiosi sono i 14 palazzi frutto di donazioni e lasciti in pieno centro: in totale, si tratta di 500 appartamenti con vista sul Duomo, sule stradine di Brera e le griffe del Quadrilatero. Altri 452 alloggi, inoltre, arrivano dai 15 palazzi posizionati a macchia di leopardo fuori dalla cerchia dei Bastioni: da via Alfieri a chinatown, da viale Zara alla Stazione centrale. Altri 173 appartamenti sono inseriti all’interno di condomini dalla proprietà frazionati, mentre 25 edifici sono situati fuori città e sfiorano anche le province di Trento, Lodi, Bergamo e Varese. «Al momento è impossibile fare qualsiasi considerazione» attacca Carmela Rozza, consigliere comunale Pd. «Restano molte ombre sui meccanismi di assegnazione». Gli ultimi bandi pubblicati in primavera, attacca l’opposizione, sono sproporzionati: 4.185 euro l’anno per 58 metri quadri in via Petrarca 2 (edificio chic in zona Vincenzo Monti), 4.150 euro l’anno in via Paolo Bassi (zona Maciachini). Si chiede la Rozza: «Com’è possibile che due alloggi in zona così diverse abbiano lo stesso prezzo?». Secondo il Trivulzio, è necessario analizzare lo stato di ogni singolo appartamento (necessità di lavori di ristrutturazione, presenza di ascensori, piano). I canoni, ribadisce l’ente dei Martinitt, «sono imposti dall’Agenzia del territorio». Come dire: l’era dei favori e delle speculazioni, con conseguenti regalini a parenti e amici degli amici, è finita da un pezzo. A proposito di affitti. Ieri pomeriggio, dopo tre anni e mezzo di trattative serrate, il Trivulzio ha chiuso l’accordo con i sindacati per il rialzo dei canoni d’affitto: in media, i nuovi contratti e gli inquilini in scadenza subiranno un aumento del 20%, che dovrebbe teoricamente avvicinare le locazioni del Pat ai canoni di mercato. Tra due giorni, con tutti gli affitti sottomano, si potrà capire davvero la portata della svolta.