E' morta Tullia Zevi, in Italia la voce dell'ebraismo
E’ morta Tullia Zevi, la voce dell'ebraismo in Italia: avrebbe compiuto 92 anni il 2 febbraio. Il decesso è avvenuto sabato 22 gennaio a Roma, nell’ospedale Fatebenefratelli dove era ricoverata. Per diversi anni Tullia Zevi è stata presidente dell’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane. NAPOLITANO - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la notizia, in un messaggio ha espresso la sua affettuosa vicinanza alla famiglia e la partecipazione al cordoglio della comunità ebraica: "Il rapporto che ho potuto intrattenere con lei personalmente e poi sviluppare negli anni della sua presidenza all'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane mi ha permesso di apprezzare profondamente la limpida e ferma consapevolezza storica e posizione ideale, l'alto impegno civile e la squisita umanità e cultura". IL CORDOGLIO DELLA POLVERINI - "Con la morte di Tullia Zevi perdiamo una figura centrale per l'ebraismo e il dialogo tra le religioni nel nostro Paese. Alla sua famiglia e a tutta la comunità ebraica italiana, che ha a lungo presieduto, va il profondo cordoglio mio e della Regione Lazio". Così la presidente della regione Lazio, Renata Polverini. "Ci auguriamo", ha aggiunto, "che il suo impegno per promuovere una cultura della pace continui ad essere d'esempio per le giovani generazioni". L'ABBRACCIO DI SCHIFANI - Appresa la notizia della scomparsa della Zevi, anche il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha espresso il suo più sentito cordoglio e ha rivolto alla famiglia dell'ex presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane i sentimenti della profonda vicinanza propria personale e dell'intera Assemblea di Palazzo Madama. "Scompare con Tullia Zevi", ha dichiarato Schifani, "un'alta figura intellettuale, testimone in Italia e nel mondo dei valori più nobili e condivisi della cultura ebraica di cui è stata apprezzata e indiscussa protagonista". CHI ERA TULLIA ZEVI - Discendente di una famiglia della borghesia ebraica, quando in Italia furono promulgate le leggi razziali era in Svizzera, in vacanza con la famiglia. Seguì il trasferimento in Francia, dove alla Sorbona di Parigi Tullia Zevi proseguì gli studi filosofici cominciati all’università di Milano. Tra i suoi interessi c'era anche la musica, e frequentava anche il Conservatorio. Ma neanche in Francia la famiglia Zevi si sentiva al sicuro e quando si preannunciò l'inizio della guerra, emigrò negli Stati Uniti, dove Tullia continuò a studiare all’università e a suonare l’arpa in diverse orchestre. In quel periodo conobbe Leonarda Bernstein e Frank Sinatra. A New York frequentò i circoli antifascisti e cominciò la professione di giornalista. Al termine della guerra rientrò in Italia con il marito Bruno Zevi, architetto e critico d’arte. Lei da giornalista fu inviata a seguire il processo di Norimberga ai gerarchi nazisti.