Lissone, gazzarra per il varo di "piazza Craxi"
Doveva essere inaugurata ufficilamente oggi, a 11 anni dalla scomparsa, ma la protesta di un centinaio di contestatori alcuni dei quali hanno lanciato anche monetine, ha impedito a Lissone, in provincia di Monza, l’inaugurazione della piazza intestata a Bettino Craxi. "INDEGNA GAZZARRA" - Alla cerimonia era presente anche la figlia Stefania, tra i manifestanti invece anche alcuni pasdaran dell’Italia dei Valori. Bobo Craxi, del partito Socialista italiano, ha dichiarato: "A Lissone è stata organizzata un’indegna gazzarra contro la piazza intitolata a Bettino Craxi. Gazzarra organizzata dai giannizzeri di Di Pietro e dal consigliere del Pd Civati, il cosiddetto rinnovatore". La nota di Bobo Craxi prosegue: "Essi avranno la risposta che meritano, perché non sono capaci di discutere di politica e di storia, ma solamente di muovere primordiali risentimenti. La sinistra, piaccia o no è stata guidata dal socialismo democratico sia in Italia, sia in Europa: altre esperienze", ha concluso, "sono finite o fallite e questi epigoni verranno schiacciati anche in Italia". "PROVOCAZIONE DI ALTRI TEMPI" - Si è poi fatto sentire anche Roberto Biscardini, della Segreteria nazionale del Psi: "Un vergognosa provocazione di altri tempi. Dopo un ventennio si è ripresentato il popolo delle monetine. Quello che avevamo conosciuto davanti al Raphael e a Milano davanti alla sede di Corso Magenta. Una vergognosa manifestazione organizzata dal Italia dei Valori e sostenuta da qualche dirigente locale del PD. Mancava solo Ignazio La Russa e poi c'erano tutti".