Ecco i moralisti: Fini e la sinistra, tutti sul pulpito

Giulio Bucchi

Berlusconi è il Drago, è malato, va con le minorenni, è un sex addicted, va curato. Ogni giorno, sui quotidiani, è la fiera dell’indignazione e del moralismo. Anche se non ci sono prove schiaccianti, basta che Silvio sia chiamato in causa. Eppure anche tra chi ogni giorno accusa e strepita ci sono ben pochi santerellini. Nichi Vendola, il quale chiede a gran voce le dimissioni del presidente del Consiglio per via del caso Ruby, è lo stesso che in un’intervista su Repubblica, anni fa, parlò del «diritto dei bambini ad avere una loro sessualità» e si lamentò della difficoltà di parlare dei loro «rapporti tra loro o con gli adulti», argomento difficile da affrontare soprattutto con chi «la sessualità l’ha vista sempre in funzione della famiglia e della procreazione». Tacciamo di tutti coloro che nei mesi scorsi hanno difeso lo stupratore Roman Polanski, che violentò una ragazzina salvo poi sottrarsi alla giustizia. Basta raccontare un altro caso di moralismo a senso unico, fortunatamente non riguardante il sesso con i minori, ma semplicemente quello con persone giovani e piacenti. Riguarda Dario Fo, e su Libero lo abbiamo ricordato qualche tempo fa. Pare infatti che il premio Nobel avesse passioni non troppo dissimili dal famigerato bunga-bunga, tanto che la moglie Franca Rame, esasperata, fu costretta a lasciarlo, in diretta televisiva per di più. Se oggi andiamo sul sito web della Rame, troviamo numerosi articoli di condanna nei confronti di Berlusconi, uno che sfrutterebbe le donne a fini sessuali, senza preoccuparsi dei loro sentimenti né della loro personalità. Beh, nel febbraio 1987 l’attrice andò a Domenica In per dire che il marito la tradiva con tante, troppe femmine. «Non sposatevi, donne, assolutamente», disse. Poi, con senso dell’umorismo, raccontò che era lei in persona a conservare le numerose amanti di Dario una volta che lui si era stufato e ad archiviare i numerosissimi regali che le ragazze gli inviavano, «così i figli dei nostri figli vedranno come era amato il loro nonno». La Rame ribadì il concetto anche molti anni dopo. Nel 2009 disse a Repubblica: «Gli uomini di successo, anche i meno attraenti, si ritrovano le ragazze nel letto». E Fo se ne ritrovava parecchie, almeno a sentire quel che rivelò Franca al Corriere nel 1999: «Io invecchiavo, lui restava il Dario di sempre, simpatico, a modo suo di potere. Un afrodisiaco irresistibile, specie per le giovani. E lui, a sua volta, non sapeva resistere alla diciottenne dal culo sodo». Chissà, magari recitavano assieme il Mistero Bunga. di Francesco Borgonovo Fini scorda i suoi peccati: "Silvio, serve moralità".