Fini a orologeria: "Democrazia vera grazie ai pm"
"La democrazia italiana è più credibile" grazie all'"impegno dei magistrati". Sceglie il momento più 'caldo', Gianfranco Fini, per commentare il ruolo dei pm e il loro impatto sulla politica. Il presidente della Camera, intervenuto ad una manifestazione al palazzo di Giustizia di Messina, ricorda i "colpi" inferti al terrorismo e alla mafia, parlando di "martiriologio" delle toghe. "La libertà - sottolinea - si basa su un giudice che afferma il principio della legalità, altrimenti non c'è la libertà ma il predominio dell'arbitrio". "Se la qualità della democrazia è aumentata - ricorda Fini - lo si deve anche all'impegno di tanti servitori dello Stato, ma all'interno anche del martirologio dei servitori dello Stato il ruolo della magistratura è stato ed è di prim'ordine". Fini non ha fatto riferimenti al caso Ruby e all'inchiesta di Milano che vede indagato Berlusconi, ribadendo semplicemente (e genericamente) il l'importanza del "ruolo dei magistrati". Quindi un invito ai partiti: per trovare una soluzione ai problemi della giustizia bisogna "lavorare insieme e non dividersi. E' necessario che maggioranza e opposizione indichino uno o due obiettivi strategici". Se non si insiste nel funzionamento della giustizia, ricorda Fini, "le riforme a costo zero non servono a nulla e sono foriere di altre complicazioni". Tra i guai del settore, per il leader di Futuro e Libertà, c'è la lunghezza dei processi: "In Spagna sono state riscontrate 11 violazioni e in Germania 54, 24 in Gran Bretagna, 278 in Francia - ha detto ancora Fini a proposito dei controlli della Corte europea - e pensate, ben 1.095 violazioni a carico dell'Italia".