Il diluvio del secolo in Australia. Bilancio: 22 morti e 51 dispersi
A Brisbane, in Australia, si attende con terrore la peggior alluvione da 120 anni a questa parte. Nella capitale del Queensland, terza città del Paese, in migliaia sono in fuga per evitare l'ondata di piena del fiume omonimo, prevista tra mercoledì e giovedì. Quelli che restano nelle proprie abitazioni si preparano con sacchi di sabbia e scorte alimentari. La stessa ondata ha colpito, nella serata di lunedì, la città di Toowoomba, a ovest di Brisbane. Il bilancio a mercoledì mattina è già drammatico: 22 morti. SITUAZIONE CATASTROFICA - La situazione delle inondazioni nel Queensland sta già assumendo i contorni della catastrofe, ma il peggio potrebbe dover ancora venire. In alcune parti della città di Brisbane il livello dell'acqua è talmente alto da coprire i semafori. Nel Queensland, attualmente i dispersi sono 51: si teme possano essere finiti nell'ondata di piena. Soltanto martedì sera, inoltre, circa 40 persone sono state tratte in salvo dai tetti con gli elicotteri. Cinque delle vittime erano bambini, e alcuni di loro sono stati letteralmente spazzati via dalle auto guidate dalle proprie madri. SCENARI APOCALITTICI - Nel pomeriggio di mercoledì, l'ondata potrebbe invadere i viali del Center Business District, ovvero il cuore della città di Brisbane. Ma ci sono scenari ancor più pessimisti, secondo i quali a essere sommersi potrebbero essere gran parte dei sobborghi cittadini. La diga Wivenhoe, costruita a 80 chilometri dalla città proprio per proteggerla dalle alluvioni del 1974, è già al limite di contenimento, e secondo le rilevazioni dei meteorologi, negli ultimi giorni è caduta una quantità d'acqua 10 volte superiore alla concentrazione di piogge considerata "tempesta pesante". SI SALVI CHI PUO' - "Oggi è una giornata molto particolare, domani sarà brutta, e giovedì potrebbe essere devastante per i residenti e le imprese interessate", ha ammesso martedì il sindaco di Brisbane, Campbell Newman. Da parte sua è giunto un invito a mettersi in salvo in qualunque modo, cercando comunque di mantenere la calma: così circa due milioni di persone stanno fuggendo da Brisbane in autobus, treno e auto. Gli esperti temono che l'acqua possa sommergere circa un terzo della città. Per il panico è scattata anche una corsa agli acquisti dei beni di prima necessità, come acqua, latte, pane, candele e batterie. GLI OSPEDALI - Agli ospedali verrà comunque garantità la continuità di energia elettrica, cosa non possibile per la maggioranza delle case. Un'ulteriore preoccupazione sorge dal fatto che le fogne delle zone colpite dall'inondazioni siano seriamente danneggiate: anche gli impianti di trattamento delle acque reflue sono sommersi, con ovvi rischi anche di natura sanitaria. "Gli scarichi fognari entreranno nel fiume e nei torrenti, che esonderanno", ha spiegato il sindaco.