"Aja, vincerebbe l'Italia" Carlà: "Io mai per Battisti"
Se l'unica strada per ottenere l'estradizione di Cesare Battisti è il ricorso alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja, non si deve attendere nemmeno un minuto per percorrerla. Secondo alcuni giuristi brasiliani interpellati dal quotidiano Folha de Sao Paulo, all'Italia, senza ombra di dubbio, verrebbe data ragione. VIOLAZIONE DEL TRATTATO - Secondo gli esperti interpellati, infatti il Brasile verrebbe condannato per la violazione del Trattato di estradizione in vigore tra i due Paesi, proprio quel trattato a cui si appellano le autorità verdeoro per giustificare la loro sconcertante decisione. Secondo Francisco Rezek, ex membro del Tribunale supremo federale ed ex giudice alla Corte dell'Aja, "la condanna del Brasile sarebbe praticamente certa". Rezek si dice tuttavia convinto che non si arriverà a questo punto: "Il Tribunale supremo certamente correggerà l’errore commesso dall’ex presidente" Luiz Inacio Lula da Silva, che ha negato l’estrazione dell’ex militante dei Proletari armati per il comunismo (Pac), condannato in Italia all’ergastolo per quattro omicidi. SENTENZE AJA SEMPRE RISPETTATE - Contro la decisione di Lula, l'esecutivo italiano ha presentato ricorso al Subremo tribunal federal, annunciando che, nel caso le sue richieste non venissero accolte, si rivolgerà all’Aja, le cui sentenze, ha continuato Rezek, non sono giuridicamente vincolanti, anche se nella pratica tutti le rispettano. "E' talmente assurda l’idea del mancato rispetto di una decisione della Corte dell’Aja", ha concluso, che non la prendo neanche in considerazione. Non è mai successo". CARLA' SI SMARCA - "Non sono mai intervenuta in favore di Cesare Battisti". Così Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha voluto smentire le voci circa una sua iniziativa nella vicenda della mancata estradizione di Battisti. "Mi dissocio nel modo più assoluto", ha continuato Carlà, "da tutte le dichiarazioni che mi riguardano su Battisti". Il primo a parlare di un intervento della première dame in difesa del terrorista era stato, lo scorso martedì, Bruno Berardi, il presidente dell'associazione Domus civitas - vittime del terrorismo e mafia. "CONDANNO OGNI FORMA DI TERRORISMO" - "L'ondata di violenza che ha scosso l'Italia durante la mia infanzia mi ha molto colpito, ne ho un ricordo molto preciso", ha proseguito la Bruni, smentendo in modo netto le presunte pressioni per il no all'estradizione di Cesare Battisti che le sono state attribuite. Carlà ha concluso affermando di ricordare molto bene quegli anni e di condannare "ogni forma di terrorismo".