Alfano: "Risolto stop informatico nei tribunali"

domenico d'alessandro

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano getta acqua sul fuoco sulla polemica circa la mancata assistenza informatica nei tribunali: "Il problema è risolto", ha dichiarato il Guardasigilli. Rientra quindi il caso che aveva portato l'Associazione nazionale magistrati a protestare contro l'azione del Governo. "Il servizio riprenderà regolarmente da dopodomani e cioè dal 7 gennaio - ha scritto in una nota Alfano - ancora prima della piena ripresa del lavoro negli uffici giudiziari. Ho sottoscritto le variazioni di bilancio necessarie per ottenere questo risultato, in attesa che il ministero dell'Economia - con la sensibilità che ha sempre dimostrato verso l'informatizzazione - assicuri anche il suo sostegno a questo essenziale servizio". IL CASO - "Una paralisi complessiva del sistema", che potrebbe portare alla "chiusura dei tribunali" e all'impossibilità per imprese e privati di partecipare a gare di appalti e concorsi. E' quello che, dal primo gennaio, si rischiava in tutti i tribunali a causa del blocco dell'assistenza informatica agli uffici giudiziari. L'Associazione nazionale magistrati si preparava con una nota a una nuova "protesta forte e decisa", attaccando ancora una volta il Governo, reo di mettere in scena il "colpo finale" ad una "macchina che ha già enormi difficoltà di funzionamento": secondo l'associazione era giunta una circolare dal Ministero della Giustizia che informava della mancanza dei fondi necessari e dei servizi di manutenzione e assistenza ai sistemi informatici degli uffici giudiziari. Dall'Anm veniva espressa "preoccupazione" per questa vicenda che rischia di infliggere un "colpo ferale a causa degli ulteriori disservizi che potranno crearsi. Da tempo sosteniamo - ha fatto sapere l'Anm - la necessità di considerare il settore giudiziario un settore strategico per il Paese e, invece, dobbiamo amaramente constatare come avvenga sistematicamente il contrario. Se l'informatizzazione dovesse venire meno il principale sconfitto sarebbe il cittadino".