Saviano, Benito, Travaglio: la cultura 2011 secondo... le stelle

Giulio Bucchi

Ecco che arriva il 2011, che si annuncia come un anno pieno di sorprese. L’anno che termina, ci dispiace (ma nemmeno troppo) per loro, ha deluso tutti i giornalisti, scrittori e intellettuali vari che tifavano per il crollo di Silvio Belusconi e, di conseguenza, per la fine del berlusconismo, da loro giudicato la peste che affligge da decenni la cultura italiana. E, invece, sopresa, Silviuccio nostro è ancora qui, vivo e vegeto, come del resto è viva e vegeta la cultura di centrodestra. Immaginiamo che tutto ciò non farà contenti molti dei principali esponenti dell’intellighenzia progressista. Per alleviare le loro sofferenze, abbiamo pensato di aiutarli fornendo qualche indicazione su quel che accadrà nei prossimi 12 mesi. Come sapete, l’oroscopo non è la descrizione del destino immutabile che ci attende, al massimo una candelina la quale illumina la fitta nebbia che avvolge il futuro. Motivo per cui ci siamo permessi di regalare la nostra personale illuminazione ad alcuni dei nomi più celebri della cultura italiana. Cultura intesa in senso lato, comprendendo non solo scrittori e filosofi, ma anche giornalisti televisivi, opinionisti, strani personaggi e persino qualche politico (anche se si tratta di Gianfranco Fini, autore di libri, dunque ben accetto nel campo delle lettere). In realtà, la sensazione più forte è che nel 2011 non cambierà un bel nulla. Niente di nuovo all’orizzonte, almeno per quel che riguarda la cultura. Il clima sarà il medesimo, anzi, se possibile sarà ancora più velenoso. Da una parte chi sta nel lato oscuro, ovvero i cavalieri Jedi al servizio del Cavaliere. Dall’altro i guerrieri della luce, gli esponenti della kultura radical. I primi ovviamente saranno bersaglio dei peggiori insulti, gli altri godranno del plauso infinito di tutte le belle menti d’Italia. Nel 2011, dicevamo, non cambierà niente. Michele Santoro resterà al suo posto su Raidue, affiancato dal fido Travaglio. Roberto Saviano lo rivedremo sempre più in tv e sempre meno in libreria, Fabio Fazio dovremo sorbircelo a tempo indeterminato. Il povero ministro Sandro Bondi, qualora non fosse costretto a dimissioni immediate, sarebbe sfiancato da ogni genere di attacchi, più o meno come la collega Gelmini. Tutto il resto della truppa progressista, i soliti noti, resteranno inchiodati ai loro posti, e chi li smuove più. Noi, nel nostro piccolo, ci accontentiamo di sopravvivere e di condurre le nostre battaglie come meglio possiamo. Sperando, cari lettori, di avervi al nostro fianco. Buon anno. di Francesco Borgonovo e Giordano Tedoldi LEGGI L'OROSCOPO 2011 DELLA CULTURA, SEGNO PER SEGNO