Tangenti, Berlusconi:
Anche il premier Silvio Berlusconi ha commentato le ultime vicende giudiziarie napoletano. Lo ha fatto nel corso del Consiglio dei ministri di questa mattina, augurandosi che i fatti vengano ridimensionati e ribadendo la sua linea garantista. E cogliendo l’occasione per sostenere la necessità di una riforma della giustizia, come ha sottolineato ieri anche il presidente della Repubblica Giorgio Napoletano. Berlusconi è intervenuto dopo la relazione del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che ha tracciato una mappa delle regioni investite dalle inchieste. Secondo alcuni dei presenti, avrebbe affermato: “Siamo garantisti sempre, anche se sono coinvolti esponenti che non appartengono al nostro schieramento politico”. Di Pietro: noi gli unici contro la casta “Oggi l'Italia dei valori è stata l'unica forza politica a votare sì alla richiesta di arresto per il deputato Margiotta, in quanto ritiene che il Parlamento non può e non deve trasformarsi in un'Aula di giustizia né in un giudice speciale che difende la casta”: lo ha dichiarato il leader dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro dopo il voto nella Giunta per le Autorizzazioni in merito all’arresto del deputato democratico Margiotta. “Quanto è accaduto oggi è gravissimo: tutti compatti a difendere gli interessi di pochi eletti, annullando il principio de “la legge è uguale per tutti”. Le indagini servono ad accertare la verità e chi non ha nulla da temere deve consentire ai giudici di andare avanti”. Nel frattempo Francesco Rutelli, dopo la pubblicazione delle intercettazioni “in cui si parlava di me”, ha fatto sapere di aver chiarito tutto con i magistrati. “Ho subito chiamato la Procura della Repubblica di Napoli - ha affermato l'ex ministro - e ho chiesto di essere ascoltato immediatamente a tutela della mia onestà e onorabilità”. “Sono salito in macchina, arrivato alle dieci e un quarto di sera e chiarito punto per punto che tutte le parole pronunciate nelle telefonate intercettate sul mio conto sono totalmente prive di fondamento”, ha raccontato. Chiccitto: a Napoli accanimento terapeutico “La scelta fatta dal sindaco di Napoli e dal Partito democratico di tener ferma la giunta di Napoli è una sorta di spiacevole accanimento terapeutico. Noi non vogliamo cavalcare nessuna ondata giudiziaria perchè il fallimento della giunta di Napoli è precedente a queste ultime vicende e si è espresso nel dissesto della città”: parole di Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. “Adesso la decisione di prolungare questa agonia è un gravissimo errore, da tutti i punti di vista. A Napoli - conclude - prima si va a votare meglio è”.