Fini: leggi razziali un'infamia

Dario Mazzocchi

Gianfranco Fini punta il dito anche contro la Chiesa. In un passaggio del suo intervento alla conferenza organizzata a Montecitorio nel 70° anniversario delle leggi antiebraiche e razziste, il presidente della Camera si è soffermato sull’adeguamento della società italiana di fronte alle leggi promosse dal regime fascista e non ha usato mezzi termini per coinvolgere anche la Santa Sede: “L'ideologia fascista non spiega da sola l'infamia delle leggi razziali. C'è da chiedersi perché la società italiana si sia adeguata nel suo insieme alla legislazione antiebraica e perché, salvo talune luminose eccezioni, non siano state registrate manifestazioni particolari di resistenza. Nemmeno, mi duole dirlo, da parte della Chiesa cattolica”. Parole che non mancheranno di sollevare polemiche, dopo il lungo strascico sul ruolo di Pio XII, allora Papa. “Quelle leggi hanno rappresentato uno dei momenti più bui nelle vicende de nostro popolo”, ha sentenziato Fini. Il presidente della Camera a questo punto chiede alla stessa società italiana di fare i conti con il proprio passato dimostrando di “avere il coraggio di perlustrare gli angoli bui dell’anima italiana”. Vale a dire “sforzarsi di analizzare le cause che la resero possibile in un Paese profondamente cattolico e tradizionalmente ricco di sentimenti e di solidarietà”. Da questo presupposto Fini parte per concludere che, a conti fatti, “l’ideologia fascista non spiega da sola l’infamia delle leggi razziali”, piuttosto “non sono state registrate manifestazioni di resistenza” nemmeno da parte della Chiesa stessa. “Ricostruire con rigore la vergogna delle leggi razziali, guardare senza reticenza dentro l'anima italiana non serve soltanto per raccontare il passato nella sua completezza. Serve anche e soprattutto a preservare il nostro popolo dal rischio di tollerare in futuro, tra inerzia e conformismo, altre possibili infamie contro l'umanità”, ha sottolineato Fini. Padre Sale (Civilità cattolica): Fini non conosce la storia Le dichiarazioni di Gianfranco Fini “sconcertanti”. E’ la risposta che arriva da padre Giovanni Sale, scrittore della Civiltà Cattolica e autore di due articoli sulle leggi razziali che illustrano la posizione del Vaticano contro il manifesto della razza e le leggi razziali. “Evidentemente - sostiene don Sale - Fini non conosce una pagina di storia nazionale che vede contrapposti Mussolini e Pio XI” o forse sono frutto di una “svista, di un cercare un correo a responsabilità che il presidente Fini vuole in parte coprire che fanno parte della sua storia, anche se non di quella recente”. Levata di scudi bipartisan contro le dichiarazioni di Fini dal mondo politico cattolico. Per il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi (Pdl) “la Chiesa ha sempre con forza contrastato le leggi razziali, cercando di aiutare gli ebrei perseguitati anche a rischio della vita di numerosi sacerdoti, suore e laici”. Gli fa eco Enrico Farinone (Pd): “Sul fatto che leggi razziali fossero un'infamia siamo d'accordo. Sul fatto che nemmeno la Chiesa sia opposta no. Generalizzare non serve” ha detto Farinone, mentre secondo Renato Farina (Pdl) “che la Chiesa non si sia opposta alle leggi razziali è una leggenda nera”. A sostegno di Fini interviene il segretario del Pri, Francesco Nucara: “Parole coraggiose, veritiere”.