Sulla Rai spot pro eutanasia. Bufera sui radicali
Trentasei secondi e scoppia la polemica. Tanto dura lo spot australiano, tradotto in italiano, a favore dell'eutanasia andato in onda su Raitre, nello spazio autogestito dall'associazione Luca Coscioni. Nel messaggio, un uomo in maglietta e pigiama parla di vita e di "scelte": università, moglie, figli, automobile. La malattia, però, "non l'ho scelta". Lo spot si chiude con una statistica Eurispes: "il 67% degli italiani sono favorevoli all'eutanasia". Immediata la protesta di governo e autorità pro life, che già nelle scorse settimane avevano rivendicato spazi adeguati (non concessi) nel corso del programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano "Vieni via con me". Il ministro delle Politiche sociali Maurizio Sacconi ha ribadito l'impegno dell'esecutivo "a tutela della vita, di qualunque vita come di qualunque fase della vita", criticando poi l'associazione Coscioni (e i radicali, ad essa vicinissimi) per "la campagna poliica per introdurre l'eutanasia nel nostro Paese". Secondo Aldo Di Biagio, Antonio Buonfiglio e Claudio Barbaro (Fli) lo spot "è un gesto esagerato che viola i principi del nostro ordinamento". E Ignazio Marino, medico e deputato Pd, la mette sul piano parlamentare: "Così si rischia di far saltare il tavolo del testamento biologico". DICCI COME LA PENSI: VOTA IL SONDAGGIO