Consulta: "Straniero può restare in Italia se indigente"
Lo straniero indigente non è punibile, anche se ha ricevuto un ordine di espulsione. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che, in una sentenza depositata venerdì, ha bocciato parzialmente una delle norme presenti nel pacchetto sicurezza dello scorso anno, al capitolo sulla clandestinità. La questione era stata sollevata dal Tribunale di Voghera. Secondo i giudici della Consulta, dunque, è da censurare il fatto che non sia stato previsto il "giustificato motivo" nelle modifiche al testo unico sull'immigrazione introdotte col pacchetto sicurezza dello scorso anno. Si tratterebbe di una clausola tra quelle "destinate in linea di massima a fungere da 'valvola di sicurezza' del meccanismo repressivo, evitando che la sanzione penale scatti allorchè, anche al di fuori della presenza di vere e proprie cause di giustificazione, l’osservanza del precetto appaia concretamente 'inesigibile' in ragione, a seconda dei casi, di situazioni ostative al carattere soggettivo od oggettivo". La clausola di "giustificato motivo" - in cui rientra l'"estrema indigenza, indisponibilità di un vettore o di un altro mezzo di trasporto idoneo, o la difficoltà nell'ottenimento dei titoli di viaggio" - esclude la "configurabilità del reato".