Silvio chiama i moderati: "Follia una crisi al buio"
"La fiducia aprirà una nuova fase politica nuova, aperta a tutti i moderati. Lavoreremo per rafforzare la squadra di governo, ad un'alleanza con Lega, Udc, Fli e siamo disponibili a rivedere insieme programmi e composizione del governo". Aprire una crisi al buio in questo momento sarebbe da irresponsabili. Serve stabilità, per continuare il lavoro che ci ha resi un Paese più responsabile nei conti pubblici e con più fiducia in Europa. Oggi non siamo un problema nella crisi globale, ma una soluzione. Chi mira ad una crisi al buio forse spera in un ribaltone, senza ricorrere alla volontà popolare". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel suo discorso al Senato in vista della fiducia di oggi. A Palazzo Madama ressa di fotografi, operatori e giornalisti. Primi fra i ministri ad arrivare al Senato, Mara Carfagna, Stefania Presstigiacomo, Sandro Bondi, Umberto Bossi. Il premier si è presentato attorno alle 8.30, si è tolto il soprabito e si è offerto alle telecamere prima di entrare in Aula. Domani alla Camera, ha ricordato Berlusconi, in discussione è la conferma "della volontà espressa dagli italiani". Alla cravatta (blu) il Cavaliere sfoggia le tre bandiere con il verde bianco e rosso del logo delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. SFIDUCIA COSTRUTTIVA - "Tutti, maggioranza e opposizione, abbiamo il dovere e la responsabilità di essere sempre costruttivi quando governiamo e legiferiamo in nome del popolo - ha proseguito Berlusconi rivolto a tutti i senatori -. Ma non solo la fiducia, anche la sfiducia deve essere costruttiva. Penso alla democrazia tedesca, che per fugare i rischi di instabilità, prevede la sfiducia costruttiva. Bisogna provare che un altro premier e un'altra maggioranza sono possibili". ELEZIONI ANTICIPATE - "Capisco la volontà di votare la sfiducia. Ma per due motivazioni: o avere una nuova maggioranza in parlamento, oppure ricorrere ad elezioni anticipate. Ma non è questo il caso. Oggi non si può tradire il mandato degli elettori". In sostanza: o si vota la fiducia, o si va alle urne. DISSENSI SI', ROTTURA NO - "Sono assolutamente convinto che ciascuno di voi sa che qualunque dissenso è legittimo, che qualunque critica è possibile, ma la rottura no, la sfiducia al Governo no, la divisione del campo dei moderati no!". A FLI -"Mi rivolgo a coloro che nel 2008 sono stati eletti nelle liste del Pdl e che hanno votato la fiducia a questo esecutivo. In particolare, a coloro che hanno presentato una mozione di sfiducia contro il governo eletto dai suoi stessi elettori. Non possono avere dimenticato le battaglie condotte insieme dal '94 ad oggi. Sono certo che nessuno di voi intende gettare via frettolosamente quanto abbiamo costruito insieme. Sono certo, che ciascuno di voi sa che l'attuale governo non ha affatto demeritato. Ognuno di voi sa che in questi due anni abbiamo fatto tanto". AI LIBERALI - Poi un passaggio riferito direttamente ai liberali, cioè Paolo Guzzanti (unico rappresentate alla Camera del partito): "Siamo disponbili a sentire tutti, Confindustria e parti sociali, per superare la crisi economica. Anche il Pli, sulla questione delle liberalizzazioni". Il riferimento è stato accolto con risate dai senatori del Pd. I RISULTATI - Berlusconi ha poi ricordato i risultati raggiunti dal suo governo. "Oggi il nostro debito sovrano non è sotto attacco e le aste di titoli pubblici proseguono senza ostacoli. Solo chi è in malafede può ritenere che questo non sia dovuto all'operato del governo". Le critiche all'esecutivo sono, per il premier, "pretestuose e qualunquistiche". "Abbiamo approvato il federalismo fiscale. Serve a contrastare in maniera nuova ed efficace l'evasione, quindi il Piano per il Sud, con 100 miliardi che creeranno lavoro per giovani e donne. E sarà varata la riforma dell'università, a cui qualcuno crede di opporsi salendo sui tetti e facendo sua la protesta, non capendo che combattiamo contro i privilegi e per i pari diritti degli studenti". Sulle riforme: "Procederemo alla riforma della giustizia, sulla quale avremo un ultimo confronto dopo il voto. Quindi quella Costituzionale, con il rafforzamento dei poteri del premier, la riduzione del numero dei parlamentari e il superamento del bicameralismo". Quindi la legge elettorale, che ha un solo "limite invalicabile": "la difesa del sistema bipolare". LA CONCLUSIONE - "Sono fermamente convinto che alla fine la ragionevolezza e la responsabilità vincono sempre sulla irragionevolezza e la irresponsabilità. Sono convinto che il bene comune prevale sempre sugli egoismi interessati e per questo penso che noi andremo avanti e continueremo a lavorare nell'interesse di tutti. Se questo non dovesse avvenire, sono certo che il popolo italiano quando verrà il momento saprà valutare con buon senso e con giustizia i meriti e le responsabilità".