Il Cavaliere è prudente ma il sorpasso è vicino
Silvio Berlusconi professa calma e prudenza, ma l'ennesima giornata di trattative in vista del voto di fiducia alla Camera del 14 ndicembre porta buone notizie al suo governo. Secondo fonti interne al Pdl, la "conta" a Montecitorio avrebbe registrato ufficialmente il sorpasso su Pd e terzopolisti: 313 voti a favore contro i 312 contro, grazie ai sì del finiano Giampiero Catone e di Domenico Scilipoti, Massimo Calearo e Bruno Cesario (confluiti nel Movimento di Responsabilità Nazionale). In più, bisogna considerare l'astensione dei due deputati di Svp, Brugger e Zeller e l'assenza di Giulia Buongiorno e Giulia Cosenza per gravidanza. Il premier però vuole una maggioranza meno risicata e per questo ha confidato di sperare "in un ravvedimento di chi ha lasciato il Pdl". Alla delegazione italiana del Ppe ricevuta a Palazzo Chigi avrebbe confidato: "Non mi dimetto, perché fare una crisi al buio è da irresponsabili". Il premier avrebbe messo in guardia anche dall'ipotesi di un esecutivo tecnico: "Non farebbe meglio del mio governo, perché dovrebbe iniziare tutto da capo". Men che mai, poi, affidare la guida dell'Italia "a chi ha perso le elezioni invece di chi le ha vinte". In serata Berlusconi, intervenendo telefonicamente a Bolzano nel corso di un evento organizzato dalla deputata Micaela Biancofiore, ha detto che "chi di Futuro e libertà voterà la sfiducia al governo non entrerà mai più nel centrodestra: se votano contro saranno alleati della sinistra". Il Cav si è poi detto certo che "dai finiani il 14 dicembre ci sarà un soprassalto di ragionevolezza. Sono sicuro che si asterranno piuttosto che consegnarsi ad un limbo politico". Secondo il Presidente, infatti, si asterranno perché "mesi fa sono saliti su un convoglio guidato da Fini che pensavano essere la terza gamba pronta a sostenere il governo e si sono ritrovati su un convoglio guidato da Bocchino e che ha come unica destinazione la sinistra". Infine Berlusconi ha confermato che la riforma della Giustizia sarà all'ordine del giorno nel primo Consiglio dei Ministri dopo la fiducia. LA RISPOSTA DI BOCCHINO - Pochi minuti dopo la telefonata di Berlusconi a Bolzano giunge la risposta di Italo Bocchino al Premier. I membri di Fli che votano "no" alla fiducia vanno fuori dal centrodestra? "E chi lo decide, lui? E che Berlusconi ha per caso il brevetto del centrodestra? - si chiede Bocchino - Il centrodestra non è un marchio Mediaset, ma un’area politica e culturale a cui si appartiene per storia, cultura e valori. Berlusconi ostenta la stessa sicurezza che gli costò cara quando affermò, dopo l’espulsione di Fini, che con il presidente della Camera ci sarebbero stati 'quattro gatti'. Non vorrei che anche questa volta il suo ottimismo gli giochi brutti scherzi", conclude l'esponente di Futuro e libertà.