Caso Assange: hacker vendicano il loro paladino

tiziano vanni

Stati Uniti e Svezia vogliono Julian Assange, in arresto a Londra dopo essersi consegnato volontariamente a Scotland Yard. Ricercato dalla magistratura svedese per reati sessuali, il fondatore di Wikileaks si è visto rifiutare la libertà su cauzione. Ieri il suo avvocato, Mark Stephens, aveva prospettato il rischio di "forze occulte in azione", chiedendo a gran voce che il suo cliente non fosse estradato negli Stati Uniti, temendo ritorsioni della giustizia americana dopo la fuga di notizie sulla diplomazia a stelle e strisce. Negli Stati Uniti, infatti, il Ministero della Giustizia sta valutando se incriminare Assange per spionaggio. LA SMENTITA DI STOCCOLMA - La Svezia nega qualsiasi contatto con le autorità americane circa una possibile estradizione di mister Wikileaks. Lo ha affermato mercoledì a Belgrado il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt. "Noi abbiamo una giustizia indipendente che lavora in maniera assolutamente indipendente sulla base delle leggi svedesi e non ha alcun contatto né con le autorità politiche svedesi né con quelle di altri Paesi", ha sottolineato Bildt in una conferenza stampa al termine di un bilaterale con l'omologo serbo. Con chi chiedeva se ci fossero stati contatti tra Stoccolma e Washington per l'estradizione di Assange negli Stati Uniti, Bildt è stato secco: "La risposta è no". STOCCOLMA SMENTISCE -  La Svezia non ha avuto alcun contatto con le autorità americane su una possibile estradizione del fondatore di Wikileaks. Lo ha detto oggi a Belgrado il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt. "La risposta è no" ha risposto Bildt a chi gli chiedeva se c’erano stati contatti tra Stoccolma e Washington su un’eventuale estradizione di Assange negli Stati Uniti. "Noi abbiamo una giustizia indipendente che lavora in maniera assolutamente indipendente sulla base delle leggi svedesi e non ha alcun contatto né con le autorità politiche svedesi né con quelle di altri Paesi" ha detto Bildt in una conferenza stampa al termine di un colloquio col collega serbo, Vuk Jeremic. La giustizia svedese ha emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti di Assange per una vicenda di violenza sessuale min Svezia, accuse che il fondatore di Wikileaks respinge. L'ARRESTO - Assange è stato arrestato martedì mattina dalla polizia britannica, che aveva ricevuto nei giorni scorso il mandato di arresto europeo per stupro. L'uomo più ricercato del mondo, perlomeno nelle ultime settimane, si è consegnato spontaneamente alla polizia. Intorno alle 13:30 (ora locale, le 14:30 ora italiana), l'uomo si è presentato in tribunale per l'interrogatorio: è arrivato a bordo di un'auto coi vetri oscurati passando davanti alle decine di giornalisti assiepati all'ingresso. L'incontro con Scotland Yard è stato "cordiale", ha detto il suo avvocato Mark Stephens. Come alcuni organi di stampa avevano anticipato, l'uomo evidentemente si trovava in Inghilterra. RESPINTA LA SCARCERAZIONE SU CAUZIONE - Nel pomeriggio i giudici hanno respinto la richiesta di scarcerazione su cauzione di Julian Assange, che dunque resterà in prigione fino al 14 dicembre. In mattinata Sky news (la prima a dare la notizia dell'arresto) aveva dato per probabile tale ipotesi per una somma compresa fra le 100mila e le 200mila sterline. L'avvocato di Assange, Mark Stephens, ha anticipato che il suo cliente intende opporsi alla richiesta di estradizione, "sulla base del fatto che potrebbe essere consegnato agli americani". Secondo Assange, che ha sempre negato le accuse di stupro, si è cercato di incastrarlo per fermare le sue rivelazioni tramite Wikileaks. "E' un attacco alla libertà dei media", hanno accusato i suoi legali, che hanno smentito l'intenzione del sito di pubblicare nei prossimi giorni altri documenti scottanti. Nonostante ciò, però, "non cambierà la nostra operazione", hanno affermato i portavoce del sito. LE REAZIONI DAL MONDO - Tra le prime reazioni quella del ministro degli Esteri italiano Franco Frattini che ha detto: "Era ora, l'accerchiamento internazionale per fortuna ha avuto successo. Assange ha fatto del male alle relazioni diplomatiche internazionali, mi auguro che sia interrogato e che sia processato come le leggi stabiliscono". Secondo il segretario alla Difesa americano, Robert Gates, l'arresto di Assange è una "buona notizia". LA VENDETTA HACKER - La comunità hacker intanto vendica il suo paladino, quel Julian Assange finito in manetta. A detta di molteplici agenzie di stampa, da martedì un gruppo di pirati informatici è unito per punire chi sta cercando di isolare Assange. Un gruppo hacker avrebbe varato l'iniziativa "Avenge Assange", seguita a ruota dall'operazione "Payback". Fino a questo momento gli attacchi hanno colpito alcuni grandi operatori, quali Mastercard e Paypal. Il copione è sempre lo stesso, quello degli attacchi in serie Ddos: simulare uno spropositato numero di contatti per paralizzare il sito. Il sito delle carte di credito e quello dei pagamenti online sono rimasti "down" per alcune ore. Il peccato dei due portali, quello di aver bloccato le offerte dei sostenitori al sito Wikileaks. IL CASO - Nuova tappa di una vicenda dai contorni misteriosi e incerti che ha visto il giornalista e hacker coinvolto in un caso iniziato lo scorso 20 agosto in Svezia, quando due ragazze lo denunciarono alla polizia di Stoccolma. La prima sostenne di essere stata stuprata il 14 agosto dopo un seminario tenuto dal fondatore di WikiLeaks, mentre le molestie alla seconda ragazza sarebbero avvenute  due giorni dopo. Le due accusatrici avrebbero parlato di “un incidente non consensuale in cui Assange avrebbe fatto sesso con loro senza usare il preservativo”. Lo stesso Assange si è difeso via Twitter, poi in un'intervista a un quotidiano svedese al quale racconta di “non avere mai avuto rapporti sessuali che non fossero consensuali”. Il suo avvocato Mark Stephens ha precisato che in uno dei due casi si è trattato solo di un preservativo rotto durante il rapporto. Ma per una delle due ragazze “quello che è iniziato come sesso volontario è diventato un’aggressione". In seguito al mandato di cattura, Assange si è dato alla macchia rendendosi introvabile, soprattutto nei giorni della pubblicazione dei file segreti dei diplomatici Usa.