"Abuso di posizione dominante", Ue indaga su Google
Nel mirino della Ue è finito il colosso dell'informatica Google. La Commissione di Bruxelles ha avviato un'inchiesta volta a verificare se il popolare motore di ricerca vìoli le regole sulla concorrenza. Le indagini sono state avviate dopo le accuse di alcuni siti rivali, secondo i quali il gruppo di Mountain View abuserebbe della sua posizione tra i motori di ricerca. Tra gli autori del "ricorso" figurerebbero il motore di ricerca di Microsoft e quello transalpino Ejustice.fr. Da Bruxelles però avvertono che l'apertura della procedura non significa che eistano prove dell'esistenza di un'infrazione alla normativa Ue in materia di concorrenza. Ma i servizi di cui è responsabile Joaquin Almunia condurranno un'inchiesta "approfondita sul caso e in modo prioritario". L'accusa - In particolare gli altri fornitori lamentano di essere penalizzati da Googlo per quel che riguarda la posizione negli elenchi di ricerca. Finirebbero insomma troppo in basso. La Commissione, oltre a questo aspetto, verificherà se il motore di ricerca californianop abbia imposto obblioghi di esclusività ai partner pubblicitari o restrizioni alla portabilità delle campagne pubblicitarie online su piattaforme concorrenti. La risposta - Google ha subito garantito di collaborare con la Commissione. In un comunicato ha scritto: "Sin da quando l'azienda è stata creata, ci siamo impegnati per fare la cosa giusta per i nostri utenti e per il nostro settore: abbiamo fatto in modo che la pubblicità fosse sempre chiaramente indicata come tale, abbiamo fatto in modo che gli utenti possano trasferire i propri dati in modo semplice quando decidono di passare ad altri servizi e abbiamo investito pesantemente in progetti open source. Tuttavia, ci sarà sempre spazio di miglioramento e quindi lavoreremo con la Commissione per affrontare le sue preoccupazioni".