Riforma, Roma nel caos. Il Cavaliere: "Andate a studiare"

Giulio Bucchi

Roma - E' stata guerriglia nella Capitale. Come una settimana fa, la protesta degli studenti contro la Riforma dell'Università è degenerata nella violenza, con blindati della polizia ribaltati e cariche delle forze dell'ordine. Ci sarebberos stati alcuni feriti negli scontri e diversi giovani sarebbero stati fermati mentre tentavano di rovesciare un blindato degli agenti. Montecitorio, dove si sta votando il ddl,  è presidiato dagli agenti. Il centro storico è rimasto per tutta la giornata nel caos-circolazione: strade bloccate dagli studenti e altre (solitamente pedonali) aperte al traffico per evitare ulteriori complicazioni. Un grande corteo, formato - stando agli organizzatori - da almeno 50mila persone, si è riunito in Corso Vittorio Emanuele, e secondo qualcuno tra gli studente sarebbe diretto al Ministero dell'Istruzione: nel frattempo è stato occupato il Lungotevere. Nel primo pomeriggio tensione a via del Corso, dove dal corteo degli studenti è partito un lancio di bottiglie, petardi e bombe carta contro i mezzi della polizia posizionati di traverso per non far passare il corteo. Gli studenti hanno anche bloccato la stazione Termini, creando grossi disagi su tutta la circolazione ferroviaria della Capitale: centinaia di ragazzi sono penetrati nella stazione al grido di "Se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo l’Eurostar". Dopo circa un'ora, i ragazzi si sono ritirati. In via Frattina, angolo via del Corso, la polizia ha caricato gli studenti per cercare di frenare il lancio di pietre, ombrelli e bottiglie contro le forze dell'ordine. Secondo le prime notizie, un poliziotto sarebbe rimasto ferito durante la carica. Gli studenti hanno anche abbattuto i cestini di ferro dell’immondizia e stanno insultanto le forze dell’ordine. Complessivamente si sono registrate enormi difficoltà nel trasporto pubblico di tutta la città: dalle 11 alle 15 sono rimaste chiuse due linee di metropolitana, la A e la B, e almeno 50 linee del trasporto di superficie (bus, filobus e tram). "Andate a studiare" - Il premier, Silvio Berlusconi, rientrando a Palazzo Grazioli ha bollato gli scontri con un giudizio sferzante: "Gli studenti veri stanno a casa a studiare. Quelli in giro a protestare sono dei centri sociali e sono fuori corso". Tornando al ddl in discussione in Aula, ha sottolineato come "quella in Parlamento sia una buona riforma che favorisce gli studenti, i professori e più in generale tutto il mondo accademico e dunque deve passare se vogliamo finalmente ammodernare l'università". Circa le critiche al testo della Gelmini, il Cavaliere ha indicato come sia "stata discussa con tutte le parti in causa, modificata, migliorata e", ha concluso, "credo che meglio di così non si potesse proprio fare: introduce maggiore meritocrazia ed è davvero un vantaggio per tutti". Maroni: "Agenti responsabili" - "Io ho il compito di gestire l'ordine pubblico e evitare incidenti e l'assalto ai luoghi sacri della democrazia, come avvenuto la scorsa settimana in Senato. E mi pare che tutto sta avvenendo con grande responsabilità delle forze dell'ordine che hanno subito violenza e stanno gestendo una situazione molto complicata". Lo ha dichiarato poco fa, in Transatlantico, il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che poi ha aggiunto: "Uno non va a una manifestazione pacifica con mazze, pietre e bombe carta". INCIDENTI IN TUTTA ITALIA Non solo Roma è "in agitazione". Traffico in tilt a Palermo: diversi i cortei, alcuni anche spontanei e non annunciati, che si stanno muovendo per la città. Due grupponi  si sono dati appuntamento davanti alla cattedrale di Palermo, in pieno centro storico e al Giardino Inglese. I giovani non escludono di ripetere la protesta di giovedi scorso quando è stata occupata la stazione. La giornata di oggi è stata chiamata dai giovani il 'Blocchiamo tutto day'. Lunedì mattina i giovani della rete studentesca hanno fatto trovare una ventina di manichini impiccati davanti alla sede del rettorato di Palermo. Torino - Un corteo con centinaia di studenti è partito da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell'Univerisità, occupata da diversi giorni. Il corteo sta causando disagi e blocchi nella circolazione nel centro cittadino. Gli studenti hanno raggiunto la Tangenziale dall’imbocco di corso Regina Margherita, occupandola in entrambe le corsie. Alla manifestazione partecipano anche gli studenti delle facoltà scientifiche e del Politecnico. Milano - Le forze dell'ordine sono venute a contatto con il corteo degli studenti. Una trentina di manifestanti ha deviato dal percorso stabilito, e sono stati inseguiti dagli agenti in assetto antisommossa. In precedenza, gli studenti hanno cercato, senza riuscirci, di entrare nella sede del Comune, Palazzo Marino. Alcune centinaia di studenti dell’università Bicocca di Milano hanno occupato i binari della stazione ferroviaria Greco Sarebbero circa cinquecento gli studenti della Bicocca che si sono mobilitati questa mattina. Nel frattempo circa cinquecento, studenti, antagonisti e militanti dei centri sociali sono fermi nella centralissima via Manzoni dove sono stati bloccati dagli agenti in assetto antisommossa mentre cercavano di raggiungere piazza della Scala. Per circa un'ora sono rimaste chiuse tre fermate della metropolitana: Duomo, Cordusio e Missori. Bologna - Alcune migliaia di studenti universitari e delle scuole medie superiori di Bologna hanno bloccato intorno alle 12.30 l’autostrada A1 in direzione Milano, dopo essere entrati dal casello di Bologna Fiera. Un gruppo di studenti ha poi scaricato del letame di fronte alla sede del Pdl. Decisa condanna per l’atto vandalico è stata espressa dal coordinatore cittadino del partito, il deputato Fabio Garagnani, per il quale l’episodio "si inserisce in un clima di intimidazione e di denigrazione sistematica nei confronti del presidente Berlusconi e del suo Governo". Altri fronti "caldi" - A Pisa gli studenti hanno occupato il casello della A12 e anche i binari della stazione: la circolazione ferroviaria è rimasta a lungo bloccata. Stessa situazione a Trieste e Padova, dove si registrano disagi sulla linea Venezia-Padova. A Napoli uno striscione è stato srotolato da Castel dell’Ovo: reca la scritta "I nostri diritti sono contro i vostri profitti". A Firenze il corteo è rimasto a lungo bloccato all'altezza del nuovo Tribunale, e le forze dell'ordine hanno sorvegliato in assetto anti sommossa. Oltre tremila studenti  hanno occupato la Sopraelevata di Genova, mentre a Cosenza è rimasta bloccata l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria all’altezza di Cosenza nord. A Bari circa 300 studenti hanno occupato la sede delle Facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza ma, da domani, sarà garantito il normale svolgimento delle lezioni per coloro che non vogliono aderire alla protesta. Un centinaio di studenti ha occupato Palazzo Ducale a Mantova esponendo due striscioni che recitavano "Basta tagli a cultura e istruzione", e "9 dicembre: tutti in piazza". LE REAZIONI POLITICHE Bossi: "Studenti hanno qualche ragione" - Va controcorrente il ministro delle Riforme Umberto Bossi che, a Montecitorio, ha affermato: "Gli studenti hanno qualche ragione, ma non si devono fare strumentalizzare: poi abbiamo gente che non si prepara, mentre gli studenti dovrebbero innanzitutto studiare. L'importante è che non si facciano strumentalizzare troppo da qualche parte politica, è già avvenuto in passato. Ma la Lega non ha detto ai suoi giovani di andare in piazza". La condanna di Schifani - Una ferma condanna agli episodi di violenza è arrivata anche dal presidente del Senato, Renato. "I gravi incidenti che oggi hanno paralizzato la città di Roma non hanno certamente giovato alla vita democratica e a chi voleva manifestare pacificamente". Così Schifani, che aggiunge la sua "più sincera vicinanza e solidarietà alle forze di polizia e a quanti hanno subito così gravi disagi e limitazioni nella giornata di oggi". Bersani: "Governo irresponsabile" - "Ha fatto impressione la città militarizzata, non si era mai vista una cosa così. Questo testimonia il grado di allarme del governo che, per questo, è doppiamente colpevole. Se davvero l'esecutivo aveva queste preoccupazioni poteva spendere qualche ora per discutere con la gente. Invece si è arrivati a livelli di tensione così alti per irresponsabilità": lo ha affermato il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani.