Wikileaks contro le banche. Frattini: "Fermate Assange"
Wikileaks, atto secondo. Dopo i dispacci diplomatici americani, il sito "pirata" diffonderà migliaia di documenti interni di una grande banca statunitense ad inizio 2011. Lo ha detto il fondatore Julian Assange in un'intervista alla rivista americana Forbes. Intanto la Cina avrebbe bloccato l'accesso al sito di Assange già da ieri. A riferirlo è la rivista di settore Computer World. "Già da ieri l'accesso alle pagine dei documenti di Wikileaks, così come le pagine di alcuni siti cinesi che avevano ripreso degli articoli sulla vicenda, è stato bloccato" in tutto il territorio del Dragone, ha scritto la rivista. Banche Usa - "Abbiamo qualcosa su una banca, una mega fuga di notizie - ha affermato - non è in grande scala come il materiale per l'Iraq, ma sono decine o centinaia di migliaia di documenti, dipende da come si definiscono". Assange ha paragonato le prossime rivelazioni alla diffusione di e-mail che seguirono il crollo del gigante dell'energia Enron. Il "signor Wikileaks" non ha fornito dettagli sulla banca presa di mira, ma ha aggiunto che i documenti mostreranno "le decisioni che chiudono un occhio e sostengono pratiche non etiche: i controlli che non vengono fatti, le priorità dei dirigenti, come pensano ai loro interessi". Così Assange - "Non sono uno anti-sistema. Non è corretto mettermi in una casella economica e filosofica. Ma una cosa è il pensiero liberale americano, un altro il pensiero del libero mercato", ha poi spiegato l'enigmatico australiano dai capelli bianchi. Julian Assange dichiara che gli va stretta la definizione di paladino dell'anti-establishment, contrario a ogni istituzione. "Sino a quando i mercati sono consapevoli, allora io sono un libertario. Ma ho abbastanza conoscenza della politica e della storia per sapere che il libero mercato rischia di finire in una situazione di monopolio se non si lavora per mantenerlo libero. Wikileaks - ha concluso Assange - è nato con lo scopo di rendere il capitalismo più libero e etico". Frattini duro - Intanto il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ha le idee chiare su come trattare Julian Assange: "Catturarlo e interrogarlo per capire che gioco fa e per capire chi c'è dietro di lui". "Mi sembra strano - ha proseguito il capo della Farnesina - che l'atto illegale di una singola persona possa nascere dal nulla e solo dalla volontà di destabilizzare rapporti globali". Per Frattini, che all'indomani della pubblicazione dei documenti segreti Usa aveva accusato Wikileaks di voler "distruggere il mondo", il destino di Assange è comunque un tribunale: "È quello che l'America vuole fare, questa persona è ricercata in almeno altri dieci Paesi al mondo. Ci sono parecchi magistrati che si stanno interessando a lui".