Irlanda, S&P taglia il rating. Tensione sui mercati continentali, crolla l'euro
Dopo la drammatica giornata di lunedì - in cui le borsee europee hanno bruciato 81 miliardi di euro di capitalizzazione per i timori sulla crisi irlandese - i listini hanno aperto la seduta in rialzo. Sono bastati pochi minuti perché però virassero in negativo. La Borsa di Milano, dopo una giornata tesissima, ha chiuso invariata. In Europa chiudono in rialzo Francoforte, Parigi e Londra. "La crisi sarà superata" - "Viviamo ore gravi, ma bisogna calmare le acque e passare all'azione". Al Parlamento europeo, il presidente dell'Unione, Herman Van Rompuy, è intervenuto così sulla crisi della moneta unica. Il presidente ha in qualche modo risposto alle preoccupazioni espresse ieri da Angela Merkel ("la situazione è serissima"), e si è detto convinto che "la crisi sarà superata" e che il Portogallo non è a rischio contagio. Rating - Ma l'Europa è sotto pressione. L'agenzia di rating Standard & Poor's, nella notte, ha declassato il rating di Dublino da AA- ad A. Secondo un analista citato dall'agenzia Bloomberg, il declassamento è stato inferiore alle aspettative. La moneta unica aveva reagito positivamente alla notizia, tornando sopra quota 1,34 (il minimo da tre mesi raggiunto lunedì), per poi ricominciare la discesa e crollare sotto quota 1,33. La Merkel torna alla carica - La Cancelliera tedesca Frau Merkel, dopo il monito di lunedì e il possibilismo sull'abbandono alla moneta unica, è tornata a strigliare l'Europa davanti al pralemento tedesco. "L'Unione Europea deve avere il coraggio di fissare dei limiti al meracto e deve consentire che anche i privati si assumano dei rischi sui bond governativi", un concetto che le è caro da tempo. "Avranno i politici il coraggio di far sì che chi fa profitti si assuma dei rischi?" si chiede la Cancelliera. La Germania chiede alla Ue che i privati, dopo il 2013, siano inseriti nel meccanismo di salvataggio dei Paesi a rischio. Piano di austerity - Il governo irlandese, in una giornata concitata, si è affrettato a presentare il piano quadriennale di consolidamento dei conti pubblici. Per abbattere il deficit, Dublino si impegna a risparmiare 15 miliardi di euro nel 2014. L'anno in cui l'ex tigre celtica più si impegna a tirare la cinghia è il 2011: previsti tagli per 6 miliardi di euro. Stati Uniti - Un altro pesante e inatteso segnale di sfiducia per il mercato globale arriva dagli Stati Uniti. Le vendite di case nuove, un indicatore molto osseravato per valutare l'economia a stelle e strisce, ad ottobre sono crollate dell'8,1%, a un tasso annualizzato di 283mila nuove unità. Nel terzo trimestre del 2010, inoltre, i prezzi delle case sono calati dell'1,6% rispetto ai tre mesi precedenti, e del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2009. Da Madrid - A gettare acqua sul fuoco ci prova anche il governo spagnolo, che è tornato a precisare come tra la situazione del Paese e quella dell'Irland ci sia "un abisso". In un'intervista a El Pais il sottosegretario all’Economia, José Manuel Campa ha spiegato come la Spagna sia "un Paese con un basso livello di debito pubblico, che si trova in una fase di consolidamento fiscale che sta per essere terminata, che ha approvato una riforma del sistema del mercato del lavoro e delle casse di risparmio e che lancerà una riforma delle pensioni e degli accordi sindacali collettivi". Sulle tensioni finanziarie che hanno fatto schizzare i tassi dei bond iberici Campa ha minimizzato: "Si tratta di turbolenze a breve termine". Borse - Non hanno aperto altrettanto bene le borse asiatiche, trascinate al ribasso anche dalla tensione tra le due Coree. L'indice Nikkei di Tokyo è in discesa di circa l'1 per cento.