Fli vota con Pd e Idv, Governo sotto due volte in Aula
Per la seconda volta in due settimane la maggioranza è stata battuta nell'Aula della Camera. Decisivo ancora una volta il voto degli esponenti di Futuro e Libertà, impegnati in una vera e propria prova tecnica di ribaltone. MAGGIORANZA SOTTO - Martedì il Governo è andato sotto due volte su un emendamento alla ratifica delle modifiche al Trattato dell'Unione europea, che assegna all'Italia un seggio supplementare nel Parlamento di Bruxelles. La norma prevede che i seggi a Strasburgo passino da 72 a 73 e che il seggio supplementare venga assegnato, in base alla logica del resto più alto, all'Udc. Il Pdl chiedeva col suo emendamento che l'assegnazione del nuovo seggio venisse effettuata con una nuova redistribuzione del voto. Per effetto di questo meccanismo, il seggio in più sarebbe stato assegnato al Pdl e non all'Udc, come previsto invece dalla Commissione europea. La maggioranza, però, è stata battuta. L'emendamento presentato dal Pdl è stato bocciato a scrutinio segreto con 290 "no" contro 251 "sì" e un astenuto. Per battere la maggioranza è stato determinante il voto dei deputati di Fli, schierati con il Partito Democratico, l'Italia dei Valori e il partito di Casini, che si è aggiudicato il seggio conteso. FIDUCIA - Soltanto poche ore prima, il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino, aveva dichiarato che il suo partito non voterà la fiducia all'esecutivo il prossimo 14 dicembre. IL TITOLARE DEL VIMINALE - Roberto Maroni, impegnato in un incontro a Milano con i sindaci lombardi, dopo aver appreso delle difficoltà dell'esecutivo alla Camera non si è sentito di fare nessuna previsione sul futuro del governo. In particolare, ha dichiarato: "Non so neanche se arriveremo a fare il decredo di fine anno sul federalismo. Non so nemmeno che cosa succederà il 14 dicembre. DIFFICOLTA' FISIOLOGICHE - Per il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, "è fisiologico che ogni tanto ci siano difficoltà nel voto alla Camera. E' inutile attribuire tutto alla tempesta politica, che c'è pure. Sono convinto che otterremo la fiducia, ma riconosco che una fase politica è finita e la rottura con Fini apre a nuovi equilibri", ha dichiarato a margine delle celbrazioni per il trentennale del terremoto in Irpinia.