Il Pontefice: "Omosessualità mai giusta, è contro natura"
"L'omosessualità è una grande prova di fronte alla quale una persona può trovarsi, ma non per questo diviene moralmente giusta". L'affermazione, di Benedetto XVI, è un altro estratto del libro-intervista "Luce del mondo" di Peter Seewald. Dopo la storica apertura all'uso del preservativo, il Papa è tornato a parlare anche di abusi sessuali e dei casi di pedofilia che hanno coinvolto i preti. "Si tratta", ha spiegato Joesph Ratzinger, "di recpuerare diritto e necessità della pena, che si sono dimenticati negli anni Sessanta, perché l'amore è gentilezza e cortesia, ma anche verità". OMOSESSUALITA' - Il Pontefiche ha poi spiegato che "non è conciliabile con il ministero sacerdotale, perché altrimenti anche il celibato come rinuncia non avrebbe alcun senso". "Sarebbe un grande pericolo se il celibato divenisse motivo per avviare al sacerdozio persone che in ogni caso non desiderano sposarsi, perché‚ in fin dei conti anche il loro atteggiamento nei confronti di uomo e donna è in qualche modo alterato, ed in ogni caso non è in quell'ordine della creazione del quale abbiamo parlato". E’ necessario "usare molta attenzione affinché il celibato dei preti non venga identificato con la tendenza all’omosessualità". Infine, quanto al tema più generale degli omosessuali, "un conto è il fatto che sono persone con i loro problemi e le loro gioie, e alle quali, in quanto persone, è dovuto rispetto, persone che non devono essere discriminate perché presentano quelle tendenze. Il rispetto per la persona è assolutamente fondamentale e decisivo". Ma "non per questo l’omosessualità diviene moralmente giusta, bensì rimane qualcosa che è contro la natura di quello che Dio ha originariamente voluto".