Maroni da Fazio: "Le mafie si combattono con gli arresti"
Alle 22 di lunedì sera, dopo una settimana di accuse e incomprensioni, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha chiuso l'affaire "Vieni via con me". Al titolare del Viminale è stato concesso il diritto di replicare alle accuse delle scrittore Roberto Saviano. Così, come Bersani e come Fini, Maroni ha letto l'elenco di quello che ha fatto il governo per combattere le mafie. IL DISCORSO - "Le mafie", questa la sintesi del discorso di Maroni, "si combattono arrestando i latitanti, sequestrando i patrimoni e contrastando la penetrazione nel tessuto economico". Il titolare del Viminale, dopo aver snocciolato le cifre-record contro la criminalità organizzata collezionate durante il suo mandato, ha ricordato che "il cerchio attorno ai due superlatitanti Zagaria e Messina Denaro si sta stringendo". LA REPLICA - Non è poi mancato un accenno all'accusa di Saviano della scorsa settimana ("la 'ndrangheta interloquisce con la Lega Nord") che Maroni reputa "un'affermazione falsa e offensiva". "Le operazioni di polizia", ha sottolinato il ministro, "hanno evidenziato il coinvolgimento e l'arresto di esponenti altri partiti politici, ma non della Lega". La replica di Maroni ha raggiunto quasi 10 milioni di telespettatori, pari al 31,6% di share. Un record assoluto per Rai 3, che deve aver soddisfatto il titolare del Viminale, preoccupato di non poter raggiungere la stessa platea davanti alla quale si era espresso la settimana precedente lo scrittore campano. INCONTRO CON SAVIANO - Poco prima di leggere l'elenco, il ministro dell'Interno ha incontrato Roberto Saviano nei camerini degli studi Rai di Milano. L'incontro, secondo chi vi ha assistito, è durato pochi minuti in un clima cordiale. Era stato lo stesso ministro a reclamare uno spazio nel programma di Rai 3 per replicare alle accuse mosse dallo scrittore di Gomorra nella puntata dello scorso lunedì, in cui Saviano aveva affermato che al nord la 'ndrangheta interloquisce con la Lega Nord.