Furia no global ad Atene

Silvia Tironi

Anche in Italia si soffia sul fuoco greco. Nel nome di Alexis Grigoropoulos, il 15enne ucciso da un poliziotto sabato scorso ad Atene, fervono, sui forum e sulle chatline di Internet, i preparativi di rivolta. L’appuntamento clou è per venerdì a Roma, in coincidenza con lo sciopero della Cgil e dei sindacati di base. Il primo appello è della rete studentesca Uniriot che chiama a raccolta per il corteo del 12, scrivendo che «non abbiamo paura e che Andreas è un nostro fratello». Ad “Alexis” sarà dedicato pure il corteo studentesco che venerdì si snoderà per le strade di Milano. Tenta di cavalcare la tigre anche la Federazione dei comunisti anarchici, con l’obiettivo di «trasformare la rabbia popolare in costruzione organizzata e dal basso dell’alternativa libertaria» e il tentativo di estendere il contagio «in Grecia come nel resto d’Europa». Nella galassia dell’estremismo alzano la voce anche i Carc - Comitati d’Appoggio alla Resistenza per il Comunismo, che passano alla fase successiva: «Organizziamoci per abbattere questi regimi che conducono i nostri paesi alla rovina, alla miseria e alla guerra», con lo sguardo rivolto «verso una società socialista»... Andrea Morigi su Libero di mercoledì