Amsterdam Burlesque Festival: ironia e sensualità d'altri tempi

Giulio Bucchi

Signore e signori, ecco a voi il Burlesque Festival. Dopo Londra, Roma, Toronto e New York, fino a domenica 20 novembre si riapre il sipario  ad Amsterdam, la città della trasgressione per eccellenza. Un weekend che anche quest’anno porterà sul palco del Panama Nightclub i tantissimi fan di questo genere di intrattenimento e grandissimi ospiti internazionali.  Sul red carpet sfileranno star del burlesque locale e internazionale. Per l’ultima serata, si tornerà indietro nel tempo con il ricordo del periodo d’oro del burlesque e delle sue artiste tra gli anni ’20 e ’50. Ritorno al passato - Chaz Royal è l’uomo dietro la macchina di questi festival. Inglese, look retrò, modi di fare eleganti e raffinati: sembra un uomo di altri tempi. “Nella grigia Inghilterra vittoriana era un momento d’evasione” spiega Chaz che si è innamorato del burlesque 17 anni fa mentre lavorava nel campo musicale, “quando ho scoperto che il suo punto di forza, cioè la varietà, era una forma d’arte molto vicina al mio modo d’essere”. Da allora ha “cercato di creare spettacoli moderni ma sul filo danzante della nostalgia”. Perché piace tanto? Secondo Chaz, perché “permette alla gente di fare un salto nel passato o di giocare con certe regole e stereotipi sociali”. Altro elemento fondamentale del successo è il mix di emozioni e visioni che si hanno di fronte al burlesque.“È una manifestazione che mette in scena, in un piccolo spazio di tempo, un numero incredibile di performance diverse, provenienti da ogni angolo del pianeta”. Un genere e un mondo che affascina la gente comune ma anche grandi star internazionali: “Pensa ad alcuni degli ultimi spettacoli di Madonna, Christina Aguilera o Marylin Manson che, tra l’altro, è l’ex marito di una delle più famosi dive del burlesque, Dita Von Teese”. Un successo crescente, ammette Chaz che ha dovuto a inserire sul suo sito un modulo da compilare per selezionare le artiste che si esibiranno nei suoi festival. “Per loro è un’occasione - aggiunge - per uscire dal coro, lanciando un proprio messaggio al pubblico o scherzando sulla politica e i luoghi comuni”. Storia di un genere - Il burlesque è nato in Inghilterra a fini Ottocento come intrattenimento che riusciva a mescolare sketch comici, varietà, danza e musica. È diventato famoso negli Stati Uniti grazie a Lydia Thompson e le sue “The British Blondes” che spopolavano nei siparietti delle grandi città americane, da New York a Chicago. Al tempo le artiste erano poco vestite ma non si spogliavano. Si dice che il primo striptease fu quello di Mae Dix che per un incidente tecnico sul palco, perse gran parte del suo abito. Al pubblico piacque talmente tanto che l'imprevisto divenne parte dello show. Il burlesque non è solo corpo. È anche danza e sketch comici e quest'ultimo è l'aspetto che oggi viene più accentuato nelle esibizioni. L'ironia è la parola chiave del mondo che viene riproposto ad Amsterdam dal 18 al 20 novembre. Carlotta Mariani