Emergenza rifiuti: Napoli respira, Palermo brucia
La Campania respira, Palermo brucia. L'emergenza rifiuti si sta però spostando nel capoluogo siciliano, dove è stata un'altra notte di incidenti e tensione. Incendiati una decina di cassonetti per la spazzatura, soprattutto nella zona di Falsomiele, quella più danneggiata dalla mancata raccolta dei rifiuti. I cittadini hanno appiccato il fuoco ai cumuli di immondizia ed ai cassonetti. Non sono mancati atti si vandalismo: l'auto di un muratore romeno è stata incendiata per motivi ignoti. Nei giorni scorsi i cittadini palerminati erano scesi in piazza per protestare contro gli atti di minaccia e violenaza. Intanto il Il Consiglio dei ministri arriva in soccorso della Campania dando il via libera al decreto legge per l'emergenza rifiuti che cancella la seconda discarica di Terzigno, quella di Cava Vitiello, dopo la nuova ondata di proteste degli abitanti del Comune del parco del Vesuvio. Il decreto prevede la cancellazione anche delle cave di Valle della Masseria a Serre, in provincia di Salerno, e di quella di Andretta, ad Avellino. Verranno inoltre stanziati fondi per la compensazione ambientale per un importo di 150 milioni di euro. Tensione a Terzigno - Nel tardo pomeriggio, tre bombe a mano sono state rinvenute dalla polizia nei pressi della discarica di Cava Sari, a Terzigno. I tre ordigni, di fabbricazione jugoslava, erano nascosti nella vegetazione in via Zabatta nei pressi del locale 'Il Rifugio', dove nelle settimane scorse sono avvenuti scontri ed aggressioni agli agenti. Le tre bombe avevano "una grande potenzialità di attacco nei nostri confronti", ha dichiarato il questore di Napoli, Santi Giuffrè. Ma nella mattinata di giovedì ha tenuto banco la visita del segretario Pd, Pierluigi Bersani, a Palazzo Chigi. Bersani si è recato nella sede del governo per discutere del problema rifiuti in Campania e per illustrare la ricetta del suo partito. Stupito il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ha definito "irrituale" la mossa del segretario Pd. Il titolare del Viminale ha però aggiunto che anche "se non so se fosse mai successo qualcosa di simile, noi siamo sempre pronti a raccogliere buone proposte". La "bozza Bersani" prevede che i termovalorizzatori campani non vengano affidati alle amministrazioni provinciali. "Ho messo in guardia l'esecutivo su questa scelta", ha spiegato Bersani. "Quella della provincializzazione degli impianti", ha concluso, "non è la strada giusta per uscire dall'emergenza e tornare alla legalità".