Strage di Brescia, tutto da rifare
Sono stati tutti assolti gli indagati per la strage di Piazza della Loggia a Brescia, avvenuta il 28 maggio 1974. Assolti, dunque, gli ordinovisti veneziani Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte (la fonte "Tritone" dei servizi segreti), l'ex generale dei Carabinieri Francesco Delfino e l’ex segretario del Msi e fondatore di Ordine Nuovo Pino Rauti. Prima di andare in Camera di consiglio, i pubblici ministeri Roberto Di Martino e Francesco Piantoni, il 21 ottobre scorso, avevano chiesto l'ergastolo per concorso in strage per tutti tranne che per Rauti, per cui era stata chiesta l'assoluzione in quanto "non ci sono situazioni di responsabilità oggettiva" ma solo di ordine "morale". I cinque imputati sono assolti "per non aver commesso il fatto, visto l’articolo 530 secondo comma per i reati a loro iscritti, capo a e d". Le reazioni - Immediate le reazioni, di segno opposto. Carlo Maria Maggi è euforico: "Sto passando un bellissimo momento. Ero assolutamente innocente per Piazza Fontana ed ero innocente per Brescia ma sono quasi 30 anni che sono perseguitato. Spero davvero che adesso sia tutto finito". Di umore opposto i familiari delle vittime: "L'unica cosa a cui penso sono quegli otto morti", ha detto Manlio Milani, presidente dell'associazione familiari. "Provo un sentimento di impotenza", ha commentato il sindaco di Brescia Adriano Paroli, mentre l'ex sindaco Paolo Corsini ha espresso "sgomento e sconcerto". "Deluso", infine, si è detto il procuratore aggiunto Roberto Di Martino, che ha condotto l'accusa insieme al collega Francesco Piantoni: "A mancare non è stato l'impegno, ma il materiale". La sentenza - I giudici, dopo una settimana di Camera di consiglio, hanno anche disposto il non luogo a procedere per Maurizio Tramonte, per intervenuta prescrizione in relazione al reato di calunnia. Inoltre, revocata anche la misura cautelare nei confronti dell'ex ordinovista Delfo Zorzi, che attualmente vive in Giappone. Quella che si è conclusa oggi è l'inchiesta cominciata nel '93, che ha avuto un dibattimento durato circa due anni. Il fatto - Il 28 maggio del 1974, in Piazza della Loggia a Brescia, una bomba nascosta in un cestino esplose durante una manifestazione antifascista e contro il terrorismo indetta dai sindacati. Morirono otto persone, oltre cento rimasero ferite. Questa strage rappresenta, ancora oggi, uno dei grandi misteri della storia recente italiana, inquadrata in quel progetto eversivo definito "strategia della tensione" che per anni ha sconvolto il nostro Paese.