Carlo Verdone a 60 anni resta "un sacco bello"

domenico d'alessandro

"Pronto? No, non mi disturba affatto, mi dica". Oppure: "Magda, tu mi adori? Allora lo vedi che la cosa è reciproca?". Oppure: "'O famo strano". Queste tre sono battute storiche del cinema italiano. Interpretate dallo stesso geniale attore, cioè Carlo Verdone. Che oggi compie 60 anni. Di questi, almeno una metà trascorsa davanti o dietro la macchina da presa. Da quel 1980, quando Sergio Leone lo istruiva sulla realizzazione del suo primo film "Un sacco bello", Carlo non ha mai abbandonato il cinema, il teatro o la tv. Girando e interpretando pellicole di culto, dando vita e voce a personaggi insoliti quando realistici. Dall'insopportabile e vedovo dottor Raniero Cotti Borroni, che porta in depressione anche la nuova compagna Fosca, all'hippie Ruggero; dal logorroico e romanissimo Furio, residente a Torino e di ritorno nella Capitale per votare alle Elezioni, all'immaturo Leo; da Pasquale Ametrano, il materano emigrato in Germania che torna in Lucania, al coattissimo "romano de Roma" Ivano. Si ride soltanto ricordando i suoi film: oltre al già citato "Un sacco bello" tra gli altri ci sono, in ordine cronologico, "Bianco rosso e Verdone", "Borotalco", "Compagni di scuola", "Viaggi di nozze", "Sono pazzo di Iris Blond", "L'amore è eterno finchè dura", "Il mio miglior nemico", "Io, loro e Lara". Attore, ma anche regista, sceneggiatore, produttore, scrittore: Verdone ha mille volti sul lavoro ma anche nella vita. Comico quasi involontariamente, romano fino al midollo, intelligente e così "vicino" a tutti noi: per molti aspetti è stato definito l'erede naturale di Alberto Sordi, ma lui ha sempre rifiutato questo accostamento. Messa da parte questa sua eredità, resta il suo essere geniale e originale nel rappresentare gli stereotipi della popolazione. Gli italiani lo adorano, sperando la cosa sia reciproca. Buon compleanno, Carlo. Leggi il commento di Giorgio Carbone