"Fini e Bersani leggeranno un elenco sui valori di destra e sinistra"

domenico d'alessandro

"L'attualità politica e il dibattito sul governo non hanno alcuna attinenza con quanto verrà detto in una trasmissione che non è un talk-show e non è una tribuna politica, ma una specie di lungo recitativo, in quattro puntate, sullo stato del Paese. Così come intervengono preti, precari, attori, migranti, testimoni della vita italiana a vario titolo, interverranno anche due politici, che sono cittadini come gli altri". Sono queste le parole con cui gli autori intervengono nella polemica su "Vieni via con me". Poi aggiungono: "E' un racconto ovviamente parziale e ovviamente discutibile che ha per tema i sentimenti, le passioni, i disagi, i problemi dell’Italia e degli italiani. Non è un tema lottizzabile, e non è neanche un tema partitico". Gli autori poi anticipano la natura dell'intervento di Gianfranco Fini e Pier Luigi Bersani: "Al presidente della Camera e al segretario del Pd è stato chiesto di venire a leggere un elenco, come a decine di altri ospiti, persone pubbliche o cittadini sconosciuti. Nessuno spazio privilegiato, nessuna dilatazione dei tempi, nessun contraddittorio, nessuna intervista: i due elenchi di Fini e Bersani, rispettivamente intitolati 'valori della destra' e 'valori della sinistra', occuperanno pochissimi minuti". Il nuovo caso - Nella mattinata di ieri era giunto l'annuncio: lunedì, per la seconda puntata di "Vieni via con me", gli ospiti di punta saranno Fini e Bersani, rispettivamente leader di Futuro e libertà e Partito democratico. "Parleranno dei valori della destra e della sinistra", avevano detto gli autori del programma (che, nella prima puntata, ha fatto record di ascolti su Rai3). Nel primo pomeriggio, poi, la doccia fredda per i conduttori Fabio Fazio e Roberto Saviano. Mittenti: Mauro Masi e Antonio Marano, rispettivamente direttore generale e vicedirettore generale della Rai. "Niente politici nella trasmissione", fanno sapere i vertici della tv di Stato in una nota di servizio al direttore di rete Paolo Ruffini. "La presenza di politici nella trasmissione non era prevista nella Scheda Prodotto Programma", dicono Masi e Marano, motivando il proprio comunicato. La partecipazione di esponenti politici, fanno sapere, è in contrasto sia con la direttiva del dg dello scorso agosto, sia con quella della Commissione di Vigilanza del 2003, sia con quella del precedente dg Claudio Cappon, del gennaio 2009. Masi e Marano hanno dunque spinto Ruffini ad attenersi alle disposizioni vigenti. Il vicedirettore Marano, inoltre, ha fatto sapere che anche la presenza del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola nella prima puntata era, per così dire, illegittima. Qualche ora dopo i due responsabili dell'azienda televisiva statale hanno confermato la loro posizione: al direttore Ruffini hanno detto che, se vuole invitare Fini e Bersani, dovrà chiamare anche Silvio Berlusconi, Umberto Bossi e Pierferdinando Casini, rappresentanti di Pdl, Lega e Udc. Mazzetti: "Ci saranno" - "Porteremo il presidente Fini e il segretario Bersani lunedì in trasmissione, perchè il nostro è un programma di approfondimento culturale e non un varietà, esattamente come 'Che tempo che fa'. Dunque non andiamo assolutamente contro i regolamenti aziendali nè contro quelli definiti dalla commissione di Vigilanza", ha commentato Loris Mazzetti, capostruttura di Raitre responsabile di "Vieni via con me". La replica di Fini - Il Presidente della Camera conferma la propria partecipazione al programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano. Nessuna modifica, secondo lo staff di Fini, è stata fino ad ora apportata alla sua agenda. La replica di Bersani - Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani coglie la palla al balzo per attaccare la Rai dopo l'ennesima bufera. "Non sarà certo Masi a dirmi dove andare. Ho ricevuto l’invito dagli autori e dai conduttori, mi rimetto a loro, non c'è alcuna ragione per non andare", ha affermato. L'opinione di Paolo Garimberti - "Il pluralismo si fa aggiungendo voci e non sottraendone e anche in questo caso, forse, visto il delicato momento della vita politica, sarebbe stato opportuno aggiungerne altre subito o annunciare che ve ne sarebbero state di diverse in futuro. Ma questo non per imposizioni, norme, o vagheggiamenti di soffocanti par condicio fuori stagione, ma per accrescere ulteriormente la ricchezza del servizio pubblico". Lo ha dichiarato in serata il Presidente della Rai Paolo Garimberti, che poi ha aggiunto: "Convinto che vi siano ancora margini per riportare tutto lontano dalla polemica politica e nel naturale alveo della televisione, mi rifaccio ancora una volta a quanto ho scritto rispondendo alle sollecitazioni di Saviano: la libertà è scelta e responsabilità e non quella faziosità che non rispetta la pluralità delle opinioni che è il sale della democrazia. Sono ancora persuaso - conclude Garimberti - che Fazio e Saviano sapranno confezionare un programma di qualità rispettoso dei principi cardine del Servizio pubblico che sono, tra gli altri, l'imparzialità, il pluralismo e il rispetto della persona". L'annuncio - Secondo quanto si era appreso in mattinata, i due politici sarebbero intervenuti separatamente tra loro, con due monologhi, rispettando la drammaturgia già mostrata nella puntata di lunedì scorso. I due, sollecitati dai conduttori Fabio Fazio e Roberto Saviano, avrebbero esposto i valori l'uno della destra e l'altro della sinistra. Forse la motivazione del "no" dei vertici Rai sta proprio in questo: Vendola, lunedì sera, era intervenuto su tematiche non politiche (parlando di omosessualità), Fini e Bersani invece vorrebbero trattare di politica. Altro ospite della serata sarà il cantautore Luciano Ligabue. L'ascolto della prima puntata - In occasione dell'esordio, la trasmissione aveva ottenuto i risultati d'ascolto più alti per Raitre negli ultimi dieci anni. I telespettatori sono stati 7,6 milioni (con picchi superiori ai 9,3 milioni durante il monologo di Roberto benigni), per uno share del 24,48% (salito al 32% durante la performance dell'attore e regista Premio Oscar).