Expo, sequestrata area inquinata in zona Bisceglie
La procura di Milano ha sequestrato un'area di 300.000 metri quadrati destinata ad un progetto di riqulificazione, in vista dell'Expo. La zona si trova nel quartiere milanese di Bisceglie, dove, come dichiarato dall'assessore all'urbanistica Carlo Masseroli circa un mese fa avrebbe dovuto sorgere, attraverso un'operazione di bonifica, il parco delle vie d'acqua della fiera. Va precisato però,che la società che si occupa direttamente dell’Expo non è coinvolta nella vicenda. I PM - "Era impensabile non intervenire, lo abbiamo fatto per tutelare la salute pubblica", dice il procuratore aggiunto Alfredo Robledo che coordina le indagini del pm Paola Pirotta dove si ipotizzano i reati di avvelenamento delle acque, gestione illegittima di discarica e omessa bonifica. Molte persone avevano già avviato le pratiche di acquisto di abitazioni. L'autorizzazione alla bonifica dell’area era stata concessa alle società Antica Pia Marcia (gruppo Bellavista Caltagirone) e Torri Parchi di Bisceglie poi diventata Residenze di Bisceglie (gruppo Mangiarotti). A eseguire i lavori erano le aziende Mspa e Arcadis srl. Sviluppo delle indagini - Ad allertare gli inquirenti, erano stati alcuni esposti presentati nel giugno scorso da Lega Ambiente e da un comitato di cittadini, ma la procura di Milano stava già monitorando da tempo la situazione. Nel decreto di sequestro si parla di una falda inquinata, di rifiuti, di sostanze cancerogene. La tesi della procura è che la bonifica non è stata fatta perchè sarebbe costata 165 milioni di euro, 700 euro al metro quadro, molto di più del valore dell’area che si aggira sui 120 euro al metro quadro. Secondo il progetto approvato nel 2007 e illustrato un mese fa dall’assessore Masseroli sull'area avrebbero dovuto essere realizzati 2600 alloggi, un centro per giovani e anziani, una struttura sanitaria per disabili, un centro polisportivo. I PM parlano della realizzazione di un "paradiso sull'immondizia".