Myanmar nel caos: profughi in fuga verso la Thailandia dopo le "elezioni-farsa"

domenico d'alessandro

Caos in Myanmar. Migliaia di profughi stanno fuggendo dall'ex Birmania verso la Thailandia per sfuggire agli scontri violentissimi che da ore sono in corso tra esercito e ribelli di etnia Karen. Il capo del distretto thailandese di Mae Sot (la zona al confine tra i due Paesi) Kittisak Thomornsak fa sapere che "c'è di continuo gente che attraversa il fiume  Moei - che segna il confine, ndr - Granate M79 e pallottole sono caduti sul lato thailandese ferendo una decina di persone". Gli scontri sono iniziati in occasione delle recenti elezioni, giudicate "una farsa" da diversi osservatori internazionali e anche dal presidente americano Barack Obama, in visita in questi giorni in India. Nella tornata elettorale erano coinvolte 57 circoscrizioni del Paese, e in 55 di queste c'era un solo candidato, quasi ovunque del Partito della solidarietà e dello sviluppo dell'Unione (usdp), il partito creato ad hoc qualche mese fa dai militari. Oltre a questo partito, un buon risultato elettorale sarebbe stato ottenuto dal Partito di unità nazionale, vicino all'ex regime del generale Ne Win ma probabilmente non intenzionato ad allearsi con l'Usdp. L'opposizione, guidata da Than Nyein, continua a lamentare presunti brogli. I risultati ufficiali saranno disponibili solo tra alcune settimane. Le ultime elezioni si erano tenute nel 1990 erano state vinte dalla Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi, che però non era mai salito al potere. La San Suu Kyi è ai domiciliari dal 2003 e nel 1991 vinse il Premio Nobel proprio per il suo infinito sforzo per far tornare la democrazia in Myanmar.