Napolitano, missioni di pace: necessario proteggere militari e civili
Questa mattina si sono aperte le celebrazioni per il 4 novembre, il giorno dell'Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate. Ad aprire le celebrazioni è stato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha posato una corona d'alloro all'Altare della Patria. Con il capo dello Stato, c'erano anche i presidenti della Camera, del Senato e della Consulta, i quali hanno osservato un minuto di raccoglimento sulle note del 'Silenzio'. Ad attendere il capo dello Stato, accolto dall'Inno d'Italia e giunto all'Altare della Patria con il ministro della Difesa Ignazio La Russa, le alte alte cariche dello Stato. C'era anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante. Presenti anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il comandante dell'Arma dei carabinieri generale Leonardo Gallitelli, il capo della Polizia prefetto Antonio Manganelli, il questore di Roma Francesco Tagliente. Napolitano, la protezione per i nostri militari - "E' dovere delle autorità politiche e militari preposte continuare ad aggiornare e migliorare strategie, strutture e capacità operative delle Forze Armate, per rendere piu' efficace il contrasto delle minacce da fronteggiare, garantendo nel contempo la massima protezione ai contingenti impiegati e alle popolazioni civili coinvolte". Questo il contenuto del messaggio di Napolitano nel Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, a riguardo dell'impegno italiano nelle missioni di pace internazionali. Il messagio del Presidente della Repubblica - "Il 4 novembre di 92 anni fa, aveva termine il primo conflitto mondiale e si completava il grande disegno dell'Italia unita. Oggi, all'Altare della Patria, a nome di tutti gli italiani, rendero' il mio deferente omaggio a tutti coloro che sono caduti per costruire un'Italia libera, democratica e prospera. In quel momento di commosso raccoglimento - sottolinea Napolitano - il mio pensiero andrà in particolare ai tanti giovani che, anche recentemente, hanno perso la vita mentre assolvevano il proprio compito nelle missioni di pace. Il loro ricordo cosi' vivo e doloroso in tutti noi ci deve indurre non a desistere ma a persistere nel nostro impegno, a moltiplicare gli sforzi, anche per onorare la memoria di quei ragazzi e dare il significato piu' alto al loro sacrificio, che altrimenti sarebbe stato vano. Nell'attuale periodo storico di profondi mutamenti e drammatiche trasformazioni che mettono in pericolo i valori fondanti della nostra società e il nostro stesso benessere economico e sociale - sostiene il presidente della Repubblica - nessun paese libero e democratico può sottrarsi al dovere di contribuire alla stabilità e alla sicurezza della comunità internazionale. Le Nazioni Unite, l'Alleanza Atlantica, l'Unione Europea sono interpreti e strumenti operativi di questo dovere condiviso. Ed e' nel quadro dei dispositivi di intervento messi in campo da queste istituzioni e sulla base di decisioni consensuali assunte nell'ambito dei loro organi collegiali di governo che le Forze Armate italiane operano insieme a quelle di moltissimi altri Stati sovrani, nel pieno rispetto dei principi sanciti dall'articolo 11 della nostra Costituzione. E' perciò dovere delle autorità politiche e militari preposte continuare ad aggiornare e migliorare strategie, strutture e capacita' operative delle Forze Armate, per rendere piu' efficace il contrasto delle minacce da fronteggiare, garantendo nel contempo la massima protezione ai contingenti impiegati e alle popolazioni civili coinvolte. Ma e' anche dovere di tutte le istituzioni e di ogni cittadino - afferma - sostenere, in Italia e nel contesto sinergico delle organizzazioni internazionali, a partire dall'Unione Europea, questo primario impegno democraticamente condiviso su scala globale. Nella ricorrenza del 4 novembre, che quest'anno, nel quadro delle Celebrazioni per il 150 anniversario dell'Unità d'Italia, assume significato ancor più profondo, rendiamo onore ai soldati, ai marinai, agli avieri, ai carabinieri e ai finanzieri che operano nelle aree di crisi con perizia, abnegazione ed entusiasmo. Riconosciamone l'impegno e la professionalità e ringraziamoli per i progressi che ci hanno permesso di compiere verso un mondo piu' stabile, pacifico e sicuro. Siamo orgogliosi di quanto essi fanno ogni giorno, in nome del nostro paese e della comunità internazionale. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l'Italia". Conclude Napolitano. Afghanistan - L'intervento italiano in Afghanistan si realizza nel pieno rispetto dei principi e delle circostanze stabiliti dall'articolo 11 della nostra Costituzione", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, celebrando al Quirinale la Giornata delle forze armate. "Le dolorosissime perdite di giovani vite che abbiamo dovuto sopportare al pari di tutti i grandi Paesi partecipanti alla missione - ha aggiunto - ci inducono non a desistere ma a persistere nel nostro impegno, a moltiplicare i nostri sforzi per onorare quei ragazzi e dare il significato più alto al loro sacrificio raccogliendone i frutti".