Cassazione, Cda responsabile della sicurezza sul lavoro
Stretta sulle morti bianche. La Cassazione ha stabilito che l'intero Consiglio di amministrazione dovrà rispondere di eventuali violazioni della legge sulla sicurezza nel mondo del lavoro. La decisione mette fine al principio di 'scaricabarile della responsabilità' e fa riferimento al comportamento dei vertici Montefibre dello stabilimento piemonte di Verbania dove 11 operai sono morti per aver inalato amianto. Il caso è scoppiato negli anni '70 ma solo ora, come spesso succede in Italia, è stato preso un provvedimento deciso. In quasi 80 pagine di motivazione, i giudici della Cassazione hanno confermato le 14 condanne ai consiglieri di amministrazione e al direttore della fabbrica. Il principio sarà valido anche se le deleghe sulla salute e l'igiene erano state affidate a un singolo componente. Tutte le associazioni di fatto che rappresentano i lavoratori potranno chiedere i danni morali per i loro iscritti, anche quelle nate dopo l'incidente. La Cassazione ha aggiunto che, se in uno stesso posto di lavoro sono morte più persone nel corso degli anni, il datore di lavoro responsabile del mancato rispetto delle norme di sicurezza, deve risarcire pure economicamente il sindacato e gli enti che si occupano della tutela dei diritti e della salute dei dipendenti.