Il Cav: "Nuova alleanza con Fini? Mai dire mai"
Tra richieste di dimissioni, indagini in corso e rivelazioni (ancora tutte da confermare) sui rapporti tra il presidente del Consiglio e alcune giovani e agguerrite ragazze, si torna a parlare di politica. Il premier Silvio Berlusconi ignora la "spazzatura mediatica" degli ultimi giorni e riunisce i suoi a Palazzo Grazioli: giovedì ci sarà la direzione nazionale del Pdl. Attesa come non mai. Al vertice di oggi, intanto, sono presenti i coordinatori Denis Verdini e Ignazio La Russa, i capigruppo di Camera e Senato (Cicchitto, Gasparri e Quagliariello) e i ministri Matteoli, Gelmini, Brunetta, Fitto e Frattini. Presente anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Il summit segue l'incontro di ieri tra il premier e la Lega: Bossi ha manifestato l'intenzione di andare avanti fino al termine della legislatura, per la realizzazione dei cinque punti del programma di governo. Nuova alleanza con Fini - Intanto nuove anticipazioni del libro di Bruno Vespa, in uscita il 5 novembre, lasciano intravedere la possibilità di una riappacificazione tra i due fondatori del Pdl, Berlusconi e Fini, ormai leader del neogruppo Futuro e libertà. "In politica mai dire mai", dice il Cavaliere. "C'è sempre la speranza che tutti gli elettori del centrodestra possano ritornare sotto un’unica bandiera per un vero cambiamento del Paese. Capisco - aggiunge il premier - che i parlamentari del nuovo gruppo si siano sentiti in dovere di seguire Fini che li aveva indicati personalmente nelle liste elettorali. Ma in loro esiste anche la consapevolezza di un dovere di lealtà nei confronti degli elettori che li hanno votati sotto il simbolo del Popolo della Libertà, un simbolo in cui compariva il nome di Berlusconi come candidato presidente. Anche recentemente alcuni di loro mi hanno confermato la loro lealtà: 'Stiamo con Gianfranco, ma mai contro Silvio'". Altri due deputati con Fli - Tuttavia proprio oggi altri due deputati hanno lasciato il Pdl per passare a Fli: si tratta di Daniele Toto e Roberto Rosso. Li hanno presentati Italo Bocchino e Adolfo Urso nella sede della fondazione Farefuturo. Bocchino ha sottolineato che con questo ingresso il gruppo "ne guadagna in termini non solo parlamentari ma anche di radicamento" fornendo così ulteriori basi per la crescita del "partito-movimento che andiamo a costituire". Autoesclusione - Berlusconi ci tiene a ribadire che il Pdl, un partito "assolutamento democratico", non ha "mai messo nessuno alla porta, ma ha subìto una scissione che evidentemente era stata preparata da tempo e aspettava soltanto un pretesto per consumarsi. Dunque, non si tratta di un’espulsione, bensì di un’autoesclusione. Fini non è mai stato cacciato. Il dispositivo della riunione spiega tutto. Noi parlavamo di Fini come presidente della Camera e non come componente del partito. L’unico elemento concreto di quel documento fu il deferimento ai probiviri dei tre elementi più oltranzisti nell’azione critica nei confronti del governo. In ogni caso, quando una maggioranza nomina il presidente della Camera o del Senato, si aspetta, come minino, che essi condividano il programma legislativo che questa maggioranza e il suo governo presentano nella Camera di loro competenza".Senza la "rivoluzione politica" che è stata rappresentata dalla nascita del Pdl "difficilmente Fini avrebbe potuto assurgere alla terza carica dello Stato: un risultato che dovrebbe appagare le ambizioni di chiunque". Replica Bocchino - Immediata la replica del fedele Bocchino: "A tutti gli italiani è chiaro che Gianfranco Fini è stato espulso dal Pdl. Contro Fini è stato emanato un editto, che ne ha dichiarato l’incompatibilità con il partito senza contraddittorio e discussione. Per noi, però, è acqua passata, ora c’è un movimento che sta crescendo sul territorio e in parlamento". Sul futuro, il capogruppo di Fli ha aggiunto: "Noi vogliamo che questo governo governi, cosa che non sta facendo. Se non ce la fa ad andare avanti, ha il dovere di dirlo ai suoi alleati e al Parlamento. Noi, nel caso di crisi, siamo orientati a evitare al paese il voto e a trovare soluzioni alternative, prodigandoci per una fase riformatrice". La Russa - "In un momento non semplice per il Pdl sta emergendo una grande e nuova coesione del partito. Mai come in questi ultimi giorni è emersa la volontà di superare le difficoltà con la coesione e i progetti", ha affermato il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl Ignazio La Russa, al termine del vertice di palazzo Grazioli. Mentana: "Voci di dimissioni di Fini" - Aprendo il suo TgLa7 delle 20, Enrico Mentana ha parlato di indiscrezioni secondo cui Gianfranco Fini starebbe valutando di dimettersi da Presidente della Camera. "Per fare politica liberamente", ha detto il direttore delle news di La7. La notizia ha creato subito una bufera politica. Pochi minuti dopo, proprio durante il tg serale, Mentana ha letto una nota ufficiale del portavoce di Fini Fabrizio Alfano: "Non ha intenzione di dimettersi nè a Perugia, alla convention di Fli, nè nelle prossime settimane o mesi", diceva il comunicato. E la bufera è cessata.