"Sakineh non è stata giustiziata"

domenico d'alessandro

Anche grazie alle "pressioni dei governi europei sul regime di Teheran", Sakineh Mohammadi Ashtiani,  la donna iraniana di 43 anni condannata a morte per lapidazione, non è stata giustiziata. Lo ha comunicato la portavoce del Comitato internazionale contro le esecuzioni, Mina Ahadi. "La signora Ashtiani non è stata giustiziata oggi, ma per lei la situazione rimane pericolosa", ha detto Ahadi. L'annuncio - A dare l'annuncio dell'imminente lapidazione, ieri, era stato proprio il Comitato internazionale contro la lapidazione. Secondo un comunicato, diffuso dall'organizzazione sul proprio sito internet, le autorità di Teheran avrebbero dato il via libera per compiere l'esecuzione nella prigione di Tabriz, dove Sakineh è rinchiusa da alcune settimane. La condanna della donna, il cui nome completo è Sakineh Mohammadi Ashtiani, è stata emessa per il reato di adulterio. Tutto il mondo, da alcune settimane, ha chiesto la sua immediata liberazione. "Le probabilità di un'imminente esecuzione di Sakineh sono ora molto alte", ha scritto il Comitato, che conferma anche l'esecuzione per "questo mercoledì, 3 novembre". Sakineh è rinchiusa da 5 anni nel braccio della morte del carcere di Tabriz, nella zona nord-occidentale dell'Iran. Nel 2006 le sono state inflitte 99 frustate per "relazione illecita" con due uomini, quindi è stata condannata a morte per adulterio. La comunità internazionale ha risposto con sdegno alla vicenda, e la stampa straniera ha avviato una potentissima campagna mediatica chiedendo la sua liberazione in tempi strettissimi. Lo scorso luglio la pena era stata commutata da lapidazione in impiccagione. In tutto il mondo si è riacceso lo sdegno per questa vicenda e tutti lanciano appelli accorati chiedendo una liberazione in extremis della donna. Una veglia per Sakineh si svolge davanti all’ufficio del Parlamento europeo in via IV novembre, a Roma: a organizzarla è l’associazione dei giovani del Pdl, Officina futura. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha affermato: "Rispetto tutte le ong, ma il nostro ambasciatore, che ho sentito qualche minuto fa, non ha 'nessunissima' conferma che domani la condanna a morte di Sakineh sarà eseguita". Da parte del titolare della Farnesina, però, è giunto un appello per l'immediata liberazione della donna.