Avetrana, i tabulati inchiodano Sabrina
Buco di 40 minuti - Potrebbe essere un sms ad inchiodare Sabrina Misseri. Infatti, quello inviato al suo amico Ivano Russo alle 15,19 di quel 26 agosto in cui la cugina Sarah Scazzi, 15 anni, sparì da Avetrana, in provincia di Taranto. In quel momento la giovane non si trovava, come ha sempre detto, con l’amica Mariangela Spagnoletti, teste chiave dell’inchiesta a suo carico anche per i momenti precedenti, ma, secondo i tabulati telefonici esaminati dai carabinieri, il suo cellulare agganciò una cella diversa, quella di Nardò, nella vicina provincia di Lecce e non quella di Avetrana. E si tratta di una zona compatibile a quella del pozzo dov'era stato nascosto il corpo della piccola Sarah. In sintesi, subito dopo aver cercato Sarah, insieme a Mariangela, Sabrina, intorno alle 15, si sarebbe fatta accompagnare a casa sua dove c'erano ancora suo padre Michele e sua madre Cosima. Qui si aprirebbe un 'bucò intorno ai suoi movimenti che dura per circa 40 minuti. Altri interrogatori - Da questa mattina, almeno due persone, sono negli uffici della Procura della Repubblica di Taranto, dove gli inquirenti li stanno ascoltando come persone informate sui fatti. Già nel pomeriggi di ieri, per evitare la schiera dei giornalisti, la Procura aveva "invitato" le persone che dovevano essere ascoltate di raggiungere all’alba il palazzo di giustizia di Taranto. Ed è proprio dentro gli uffici dei carabinieri della polizia giudiziaria, che gli investigatori stanno ascoltando queste persone. Non è ancora nota l'identità degli interrogati. I Pm - "Non ci sono altri indagati. Stiamo facendo tutti gli accertamenti del caso e attendiamo i risultati degli esami tecnici dei Ris e del medico legale per fare le opportune valutazioni. Poi vedremo cosa dira' il signor Misseri''. Lo ha detto all'ANSA il procuratore di Taranto Franco Sebastio, facendo il punto sulle indagini a proposito dell'omicidio di Sarah Scazzi. ''Lo scenario nel quale e' maturato l'omicidio e' abbastanza chiaro - spiega il Pm - gli interrogatori che vengono tuttora svolti di persone informate dei fatti sono interrogatori di routine per precisare singoli aspetti della vicenda". Il procuratore poi annuncia l'imminente deposito della richiesta di incidente probatorio. Infine, si sofferma sulla posizione di Cosima Misseri, "mi risulta non sia cambiata - afferma Sebastio - e Valentina Misseri ha detto a un giornalista di aver appreso, da suo padre, cose che vuole trasmettere solo ai magistrati e agli investigatori, ma allo stato attuale non c'è niente''