Claps, accanimento sul corpo anche dopo la morte

Michela Ravalico

Non c'è pace per la povera Elisa Claps. La ragazza di Potenza, scomparsa il 12 settembre 1993 (il cui corpo è stato ritrovato diciassette anni dopo all'interno della chiesa della Santissima Trinità), sarebbe stata "seviziata" anche dopo la morte. A dirlo è il perito e paleontologo Eva Sacchi. Come risulta dalla sua analisi, "il taglio di tutti i vestiti e lo spostamento di alcuni di questi - scrive il perito - (operazioni svolte probabilmente anche rivoltando il corpo) necessitano che l'aggressore abbia continuato ad agire sul corpo stesso per un tempo relativamente lungo dopo la morte, o comunque dopo che la vittima non era più in grado di opporre qualsiasi resistenza" Il lavoro dell'assassino  - "Tutti gli indumenti ad eccezione delle spalline furono tagliati con una forbice. Tali soluzioni di continuità sono state verosimilmente realizzate con l'intento di accedere al corpo della vittima dopo la morte", spiega il perito.  Nel documento dell'esperta si descrivono nel dettaglio i diversi tagli riscontrati sugli abiti di Elisa: "Il reggiseno è stato tagliato lungo la porzione mediana che divide le due coppe, dal basso verso l'alto - scrive -. Lo slip è stato tagliato verticalmente lungo il fianco destro. Il top è stato tagliato verticalmente dal fianco sinistro fino alla zona del decoltè, o viceversa. Il pantalone è stato tagliato dal bordo inferiore della gamba destra, fino all'interno della tasca destra, arrivando quasi all'altezza dei passanti. Il pantalone è stato poi tagliato dall'alto verso il basso, posteriormente, a partire dal margine superiore fino a dietro la coscia destra. Verosimilmente quest'ultimo taglio è avvenuto per secondo". Una forbice e una lama - L'assassino si accanì con almeno due armi, una forbice e una lama. "Sulla scena del crimine erano presenti almeno due tipologie differenti di armi: una forbice e una lama - scrive la Sacchi -. L'insieme dei dati ottenuti dall'analisi dei danneggiamenti fanno supporre verosimilmente che la forbice fosse di medie dimensioni e la lama molto tagliente" . "Tutti gli indumenti della porzione del corpo, ad eccezione delle spalline - aggiunge - hanno subito danneggiamenti da lama". Un bottone rosso - Nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, in prossimità del cadavere di Elisa Claps, è stato rinvenuto anche un bottone rosso. Secondo la perizia di Eva Sacchi, quel bottone può essere appartenuto all'abito di un cardinale. I bottoni dell'abito talare cardinalizio trovati in un armadio dei locali della chiesa della Santissima Trinità, aggiunge il perito, non sono compatibili da un punto di vista strutturale con il bottone trovato nel sottotetto, che aveva appunto il compito di analizzare l'abito del parroco, per fugare i dubbi su un eventuale coinvolgimento dell'anziano sacerdote nell'occultamento del cadavere.