La Lombardia boccia la "guerra" nelle scuole

Eleonora Crisafulli

Dopo giorni di polemiche la Lombardia boccia il protocollo Allenati alla vita promosso dal ministero della Difesa e dal ministero per l'Istruzione per portare nelle scuole la cultura militare. L'opposizione esulta mentre l'Unione nazionale ufficiali in congedo di Milano annuncia la sospensione del progetto con rammarico: "Il protocollo è stato sospeso a causa delle strumentalizzazioni politiche che hanno seguito l’annuncio e che sono culminate con l’assalto alla sede Unuci di Milano operato da facinorosi che non possono essere sicuramente definiti studenti". Il progetto riservato a un migliaio di studenti delle scuole superiori della Lombardia prevedeva, tra l’altro, materie come "cultura militare", "armi e tiro" (con visite al poligono e esercitazioni di con arco e pistola ad aria compressa), "sopravvivenza in ambienti ostili" e "difesa nucleare, batteriologica e chimica" insegnate da un centinaio di istruttori volontari dell’Unuci. Chiara Cremonesi, consigliera lombarda di Sinistra Ecologia Libertà (Sel) manifesta invece la propria soddisfazione: "Apprendiamo con soddisfazione che il corso di armi, tiro e cultura militare promosso per le scuole superiori della nostra regione dall'Ufficio scolastico regionale e dal Comando militare dell'esercito della Lombardia, con il benestare dei ministeri della Difesa e dell'Istruzione, è stato sospeso".