Chirurgia estetica, uno sfizio sempre di moda
I soldi finiscono ma la voglia di rifarsi le tette no. Questo uno degli argomenti emersi all’ultimo Congresso Internazionale di Medicina Estetica, in corso in questi giorni a Milano e giunto alla sua dodicesima edizione. Se la crisi economica ha, infatti, ridimensionato lo stile di vita e il consumo di prodotti cosmetici di moltissime italiane non ha minimamente intaccato il loro sogno di regalarsi un 'davanzale' tutto nuovo. “La mastoplastica additiva – spiega Massimiliano Brambilla, specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva all’Università di Pavia – continua a rimanere l’intervento estetico più richiesto in Italia, soprattutto da quando si è consolidata l’idea che rifarsi il seno migliori la vita sessuale”. Uno sfizio per niente economico visto che, per una revisione al décolletè, ci vogliono dai 4.000 euro per un lavoro temporaneo fino agli 8.000 per una gonfiata permanente. Il fenomeno trasversale che, a detta degli esperti, colpisce le donne di ogni fascia sociale dai 15 agli 80 anni, si insinua nella testa femminile come un “cancro della mente”, spingendole a non risparmiare quando si tratta di piacere o di piacersi. Qualcosa su cui riflettere, visto che negli ultimi due anni le operazioni, come l’impianto di protesi in gel di silicone (le ultimissime anatomiche e iperproiettate per evitare pieghe e cicatrici) e le soluzioni meno invasive come il trapianto di tessuto adiposo o di gel macromolecolare a base di acido ialuronico, si sono talmente diffuse tra le nostre connazionali da richiedere persino un progetto di legge per l’istituzione di un registro nazionale e di registri regionali che garantiscano più disciplina per la sicurezza degli impianti di protesi mammarie. Tra i nuovi controlli previsti: quello degli obblighi informativi verso le pazienti, il divieto di aumentare il seno per le minori di 18 anni, consentito in Italia solo per la ricostruzione dovuta a mastectomia, e la possibilità di risalire al chirurgo che ha effettuato l’intervento. Ma la voglia di tette nuove non è l’unica ad aver resistito ai chiari di luna del mercato. Tra i vari ritocchi alla carrozzeria femminile, infatti, al congresso è emerso che anche la tossina botulinica vanta il primato di non conoscere crisi. Al contrario, il settore fiorisce e cresce anno dopo anno. Secondo Giuseppe Sito, specialista in Chirurgia Generale di Napoli, soltanto in Italia le correzioni estetiche nell’ultimo triennio sono state 221.000, tra punte del naso alzate a suon di punture, stiramenti di colli grinzosi e riempimenti per avere sopracciglia ad ala di gabbiano. “Grazie alla loro versatilità – spiega Sito – i trattamenti mini invasivi sono aumentati nell’ultimo anno del 21% e per il 2010 è prevista una crescita stimata intorno al 30%”. Ovviamente, dicono gli esperti, bisogna sempre stare attenti e diffidare dei cosiddetti “botox party” o dei “lifting pausa pranzo”. Ma, come è immaginabile, il settore è molto difficile da controllare. Infine, tra gli ultimi trend della medicina estetica il ringiovanimento di mano e piedi, rivelatori quasi infallibili della vera età delle persone. “Le richieste d’interventi ai piedi – dice l’esperta in Medicina Estetica di Torino, Patrizia Piersini – sono in aumento e questo probabilmente è dovuto all’attuale tendenza di indossare scarpe aperte anche in inverno”. Tra gli ultimi trattamenti andati a ruba il filler per non rinunciare ai tacchi alti a base di acido ialuronico e da iniettare direttamente nei cuscinetti dei piedi. Carlotta Clerici